Vantaggi e svantaggi dei servizi as a service

Avanza l’idea di poter fruire di servizi Ict, siano essi applicativi, infrastrutturali o di servizio attraverso una logica di risorse distribuite nel Web e con meccanismi di fruizione tipo pay per use. Il termine cloud computing è quello che riassume m …

Avanza l’idea di poter fruire di servizi Ict, siano essi applicativi, infrastrutturali o di servizio attraverso una logica di risorse distribuite nel Web e con meccanismi di fruizione tipo pay per use. Il termine cloud computing è quello che riassume meglio tutte queste modalità.

«Sulla carta – ha affermato Alessandra Luksch, ricercatrice degli Osservatori Ict & Management del Politecnico di Milano – questi nuovi modelli hanno una serie di vantaggi, in quanto sono rapidamente attivabili, visto che non è necessario per l’utente dotarsi di infrastrutture, acquisire licenze e sviluppare progetti lunghi, dal momento che in due settimane di solito si ha il prototipo e in tre mesi si ottiene una business unit. Se il progetto non va bene, il rischio se lo assume il venditore e non il cliente, il quale ha una misurabilità e controllabilità dei costi, dal momento che si riducono gli investimenti iniziali, si ha un costante aggiornamento delle funzionalità, anche in logica multi-tenant e maggiore flessibilità e scalabilità. Analizzando l’altro lato della medaglia, sul fronte svantaggi, uno dei primi interrogativi è se questi sistemi plug and play possono consentire una differenziazione e riescono a inserire funzioni di business critiche, che di fatto appaiono standardizzate. Inoltre esistono costi nascosti all’interno dei contratti che si siglano, in quanto se si vuole aumentare il livello di servizio si deve aumentare notevolmente il prezzo».

Un altro punto critico evidenziato da Luksch è la necessità di avere una buona connettività, veloce e affidabile, fondamentale soprattutto quando si deve gestire l’utilizzo di questi sistemi su piattaforme multicarrier. «La preoccupazione sulla sicurezza dei dati è molto sentita, – ha proseguito – ma emerge anche che il mercato dell’offerta non appare tanto maturo e quindi esiste il conseguente rischio di fornitori che possono scomparire perché il mercato non decolla». In questo contesto, l’obiettivo è cercare di capire quanto inciderà sulle scelte la logica finanziaria di eliminare l’investimento iniziale e avere un costo per utente da presentare al proprio Cfo/Ceo, di capire se i timori relativi alla riservatezza e alla sicurezza dei dati e delle risorse Ict sono concreti, comprendere il tema dei costi nascosti e la maturità dell’offerta. Al panel di 179 Cio l’indagine ha chiesto quali sono gli ambiti di maggior adozione di servizi Ict in logica as a service. Nell’area infrastrutturale, le maggiori iniziative sono sul fronte capacità elaborativa, storage, backup e security, risultati i principali servizi utilizzati, mentre sul fronte applicativo c’è poco utilizzo tranne che per i processi trasversali non core, come la gestione delle risorse umane, il Crm, il procurement e l’unified communication.

A Cio e vendor è stato inoltre chiesto quali sono i potenziali vantaggi i primi hanno indicato la riduzione dei tempi di attivazione, i vendor invece i minori investimenti iniziali, in quanto percepiscono che per il loro cliente è il costo la voce che pesa maggiormente. Riguardo agli svantaggi, i vendor hanno sottolineato la necessità di una connettività affidabile e veloce, e questo conferma che il mercato deve ancora capire bene come realizzare questi modelli di business, mentre per i Cio i punti principali sono la sicurezza dei dati e la possibilità di inserire specifiche di business differenzianti. Per quanto riguarda la negoziazione dei contratti, nei modelli as a service viene evidenziato dai Cio che ci deve essere una particolare attenzione sulla sicurezza dei dati e sul passaggio delle informazioni a fine contratto e questo ci dice che ci sono ancora problemi concreti rispetto allo sviluppo di questi modelli.

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