Valutare l’entità (e il ritorno) dell’investimento

Non esistono regole univoche per determinare i costi e il Roi (Return on Investment) di un progetto di virtualizzazione, perché questi dipendono da parametri che variano molto in funzione del tipo di organizzazione, dei suoi processi interni e del tipo …

Non esistono regole univoche per determinare i costi e il Roi (Return on Investment) di un progetto di virtualizzazione, perché questi dipendono da parametri che variano molto in funzione del tipo di organizzazione, dei suoi processi interni e del tipo di applicazioni software utilizzate. Per un’analisi dettagliata è, quindi, necessario eseguire un assessment dell’infrastruttura fisica, delle applicazioni e dei livelli di servizio richiesti (business continuity, e via dicendo). Tali dati si possono poi elaborare tramite specifici strumenti di calcolo del Roi, che in base a variabili come costo dello spazio, dell’alimentazione, del raffreddamento, della manutenzione, del numero degli It manager da impiegare, permettono di confrontare i costi delle diverse soluzioni e il tipo di ritorno fornito da ciascuna. «Già solo il risparmio di corrente elettrica legato all’alimentazione e al raffreddamento dei server – commenta Alberto Bullani di Vmware – può solitamente essere valutato su base annua in qualche migliaio di euro. Senza contare il risparmio sulla quantità di cavi di rete e fibra che aumentano la complessità e il costo dei cablaggi, o il costo dello spazio occupato dalla sala macchine. Parlando di tempi, in media per i progetti di virtualizzazione con Vmware si ottiene un Roi in circa sei, sette mesi».

Dunque, in ogni caso, il criterio base di valutazione è legato all’uso migliore dell’hardware acquistato: «Quest’ultimo – sottolinea Andrea Rossi di Novell Italia – può passare da utilizzi medi del 5-10% a utilizzi in ambiente virtualizzato del 70-80%. Un altro criterio, meno misurabile, è poi legato alla flessibilità di business: ad esempio, negli ambienti virtuali vengono realizzati servizi di disaster recovery che consentono di ripristinare l’operatività in tempi più stretti».

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