Usa: parte il database umano

Con “il giuramento” di David Brailer, nelle mani di George Bush, inizia la costruzione del più grande database di dati bio-sanitari al mondo.

7 maggio 2004

Con la nomina di David Brailer a National Health Information Technology Coordinator, si può dire che parta ufficialmente la costruzione del database umano statunitense a scopo sanitario.


Qualcosa che conterrà tutti i dati biologici e di anamnesi della popolazione americana.


Un’operazione monstre, che richiederà almeno dieci anni per essere portata a termine.


A conferire tale carica a Brailer è stato il presidente degli Stati Uniti in persona, George Bush, in base al programma di investimenti stanziato dalla sua amministrazione.


Brailer risponderà, infatti, a un uomo dello staff di Bush, Tommy Thompson, segretario dello U.S. Health and Human Services, qualcosa simile al nostro ministro della Salute.


Il capo dell’authority per l’abbinamento indissolubile fra sanità e tecnologia dovrà coordinare l’attività delle agenzie governative e delle istituzioni private (ivi compresi i fornitori di tecnologia) per consentire la creazione di un’infrastruttura capace di gestire elettronicamente tutti i dati bio-sanitari che riguardano la persona.


Il periodo di dieci anni per farlo è stato direttamente segnalato dall’amministrazione Bush. Questione di bilancio, evidentemente, in quanto la tecnologia esistente adesso consentirebbe l’implementazione in tempi sicuramente minori.


Nel curriculum di Brailer spiccano dieci anni di conduzione, in qualità di amministratore delegato, di CareScience, una società di healthcare e la carica di senior fellow presso l’Health technology Center di San Francisco.

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