Usa a senso unico. Tanto export, niente import

Gli sforzi del consolato statunitense sono soprattutto per portare prodotti Usa in Italia. E per gli italiani che cercano nuovi brand da distribuire le porte sono aperte e i servizi gratuiti

L’ufficio commerciale degli Stati Uniti non nasconde il particolare interesse
delle aziende statunitensi per il mercato italiano. E quelle appartenenti al
settore informatico risultano essere tra le più attive in tal senso,
visto il gran numero di produttori presenti nel Paese a stelle e strisce, alla
continua ricerca di contatti con un mercato, quello italiano, dove evidentemente
vedono ancora spazio per espandere il proprio business. Ma non si pensi di rivolgersi
a questi uffici per esportare i propri prodotti o servizi oltreoceano, piuttosto
teneteli in considerazione se siete alla ricerca di qualche nuovo brand da includere
al vostro listino.

«La nostra attività è di supporto alle
aziende americane che vogliono esportare in Italia e a quelle italiane che intendono
prendere contatti con loro – conferma Maria Andrews, a capo
dei servizi commerciali del consolato statunitense a Milano -. Dell’esportazione
verso gli Stati Uniti si occupano già gli uffici commerciali italiani.
Noi forniamo tutti i servizi che possono essere utili ai vendor americani che
puntano al mercato italiano, organizziamo incontri tra aziende, analizziamo
il mercato nei vari settori e valutiamo le potenzialità di investimento
sul territorio. Oltre a questo, i nostri uffici, che sono presenti a Milano,
Roma, Firenze e a Napoli, forniscono la comunicazione necessaria ai nostri connazionali,
organizzano conferenze mettendo a disposizione sale attrezzate, diramano i comunicati
stampa e prendono contatti con gli operatori italiani che possono avere interesse
a partecipare agli incontri. Si tratta di attività cui contribuiscono
finanziariamente i vendor americani. Sono, invece, completamente gratuite per
le aziende italiane che si rivolgono ai nostri uffici». Oltre agli incontri
tra aziende organizzati nel corso dell’anno su richiesta, il momento clou per
il settore Hi-tech è rappresentato da Smau, dove ogni anno viene organizzato
uno stand collettivo di aziende Usa in cerca di partner.

Quello delle fiere pare essere uno strumento particolarmente utile per gli scambi di business,
e l’Italia, con la Francia e la Germania, sono considerati i Paesi più
interessanti per tali attività. In particolare per il nostro Paese, in
collaborazione con Assintel, viene organizzata ogni anno una
delegazione di aziende italiane in visita a manifestazioni americane, come Comdex
Fall o SuperComm. Ma gli incontri non sono solo fisici. Il portale www.buyusa.com
rappresenta un e-marketplace per sondare le possibilità di interazione
tra gli operatori al di qua e al di là dell’Atlantico. Il sito fornisce
consulenza e assistenza personalizzata secondo le specifiche dell’azienda richiedente.
Attraverso il sito, la cui registrazione è gratuita, è possibile
accedere a informazioni riguardo i vari settori del mercato americano, le manifestazioni
fieristiche presenti nel Paese e le leggi che regolano l’interscambio.

Sul territorio sono comunque molti anche i contatti con organizzazioni italiane.
«Disponiamo di una lista di operatori italiani che periodicamente contattiamo,
in prevalenza software house e distributori che riescano a garantire una copertura
nazionale – spiega Maria Andrews -. Ma oltre a questi contatti diretti, ci appoggiamo
anche alla collaborazione di alcune Camere di commercio e associazione nelle
varie provincie. Le più attive sono quelle di Milano, Torino e Genova».

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