Unisys riduce l’organico di 1.500 dipendenti

Dopo aver constatato che per il terzo trimestre consecutivo gli utili hanno subìto un arretramento, Unisys ha comunicato l’intenzione di procedere a un taglio di 1.500 persone dal proprio organico. La cifra equivale all’8,3% della forza lavoro t …

Dopo aver constatato che per il terzo trimestre consecutivo gli utili
hanno subìto un arretramento, Unisys ha comunicato l’intenzione di
procedere a un taglio di 1.500 persone dal proprio organico. La cifra
equivale all’8,3% della forza lavoro totale, ma riguarderà unicamente
gli occupati negli Stati Uniti, prima con offerte di prepensionamenti
e poi, qualora non si raggiungesse l’obiettivo, attraverso
licenziamenti veri e propri. L’operazione costerà circa 200 milioni
di dollari, che verranno caricati sul quarto trimestre.
L’ultimo periodo ha fatto segnare per Unisys un profitto di 42,9
milioni di dollari, ossia quasi un terzo dei 138,4 milioni registrati
un anno fa. Anche il fatturato è sceso da 1,9 a 1,7 miliardi di
dollari. Per i primi nove mesi dell’attuale esercizio, gli utili
risultano pressoché dimezzati, con una discesa da 366,3 a 185,9
milioni di dollari. La società ha spiegato la deludente contingenza
con gli sforzi, ancora in corso, per la transizione verso un’offerta
e-business, ma anche a vendite inferiori al previsto. Come già in
altri recenti casi analoghi (Intel e Dell), l’Europa è stata indicata
come principale terreno di frenata. Le buone notizie, secondo il
management, arrivano dall’ascesa dei servizi di rete,
dell’outsourcing e, in settembre, anche dei server ClearPath.

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