Un’Isola votata alle tecnologie

Gennaio 2006, L’economia di Taiwan era tradizionalmente di tipo agricolo, basata sulla coltura dello zucchero e del riso. Il rapido sviluppo industriale degli anni 50 è stato seguito da un boom trainato dalle esportazioni di prodotti a basso cos …

Gennaio 2006, L’economia di Taiwan era tradizionalmente di tipo agricolo, basata
sulla coltura dello zucchero e del riso. Il rapido sviluppo industriale
degli anni 50 è stato seguito da un boom trainato dalle esportazioni
di prodotti a basso costo tra gli anni 60 e 70. Negli anni 80, periodo
di rapida crescita dei salari e di rafforzamento della valuta, Taiwan
ha iniziato a sviluppare le industrie ad alta intensità di capitale
e di tecnologia, in particolare prodotti elettrici e chimici. L’isola
è diventata, così, uno dei maggiori produttori di articoli
correlati ai computer e negli ultimi anni Taiwan è diventata un
produttore sempre più importante di semiconduttori.

La produzione
industriale è concentrata nelle due maggiori città di Taipei,
al Nord, e di Kaohsiung, al Sud; la produzione It ha luogo soprattutto
nel Hsinchu Science and Technology Park (Hsip), a Sud Ovest di Taipei,
che ha aperto nel 1980 ed è stata ampliata più volte da
allora. Alla fine degli anni 90, il governo ha istituito un secondo parco
tecnologico a Tainan, nel Sud, e un terzo è in costruzione vicino
Taichung.
Taiwan ha un mercato interno di piccole dimensioni, cosicché il
successo economico è soprattutto il risultato dello sviluppo di
un vivace settore "export oriented". Il valore delle esportazioni
di merci rappresenta circa una quota del 58,1% sul Pil totale del Paese
(dati riferiti al 2003).

La crescita del Pil continua a essere trainata dal settore export – che
ha incentivato anche gli investimenti privati – e dei servizi. Questi
ultimi sono cresciuti del 5,8% all’anno tra il 1993 ed il 2003,
arrivando a costituire il 67,8% del Pil totale nel 2003, rispetto a meno
del 50% nei tardi anni 80.
La crescita del settore industriale è stata più lenta, pari
al 3,9% all’anno nel periodo 1993-2003. Il declino è dovuto
soprattutto al crollo del settore edilizio che ha seguito il boom dei
tardi anni 80 e primi anni 90. La crescita della produzione manifatturiera,
invece, è stata frenata dalla migrazione oltremare della capacità
industriale e dal crollo della domanda estera che ha accompagnato la depressione
globale del 2001-02 in particolare.

Tuttavia, il fenomeno della fuga di
capacità industriale non è stato per Taiwan un problema
così serio come si è spesso ritenuto. Infatti, la maggior
parte del settore manifatturiero di qualità più elevata
è rimasta sull’Isola, e, nel 2003, il settore nel suo complesso
costituiva ancora un rispettabile 25,5% del Pil. Nei primi tre trimestri
del 2004, il settore ha continuato a crescere circa del 14%, crollando,
però, alla fine dell’anno. Nell’ultimo trimestre, infatti,
la produzione manifatturiera è
aumentata solo del 2% e il trend discendente è continuato nel 2005,
registrandosi una leggera contrazione nel primo trimestre su base annua.
Nonostante il declino industriale nell’ultima parte del 2004, le industrie
dei semiconduttori e dei display a cristalli liquidi continuano a registrare
ottime performance.

(in collaborazione con www.mondoimpresa.org)

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