Unione di forze tra Comex ed Enface

Il merge non crea sovrapposizioni di rilievo sul fronte dei partner commerciali

L’unione fa la forza. Il detto, nel settore dell’assemblaggio pc e notebook è ancora più vero: perché solo così si vanno a contrastare le politiche d’acquisto per poi essere più efficienti nelle vendite. E’ quanto spiega a Computer Dealer & Var Paolo Magnani, managing director e Ceo di Comex a sottofondo del recente accordo-merge con Enface (ex Syntech). <>. In questo modo Comex ed Enface si propongono di coprire ampiamente diverse fasce del mercato italiano offrendo una gamma completa di prodotti che va dai server ai notebook.
Il “patto” siglato tra le due realtà del nord est (Comex ha sede a Ravenna, Enface a Pordenone), prevede l’ingresso di Comex nel capitale di Enface con una partecipazione del 25%. <>. Per il dopo accordo è prevista un’entrata di oltre 55 miliardi di lire con una capacità produttiva di 13mila noetbook su 33.500 pc prodotti tra gli stabilimenti di Ravenna e di Pordeonone
Sul fronte commerciale le aziende andranno a unire le proprie forze con poca sovrapposizione. Ai circa 600 dealer Comex si aggiungono i 300 dell’azienda friulana <>. Il resto lo fa Comex operativa su software house, sistem integrator e Var.
Ovviamente le sinergie sono legate anche sul fronte marketing (soprattutto per ciò che riguarda le fiere e le manifestazioni) e comunicazione. Il nuovo gruppo si trova così in ottima posizione rispetto a concorrenti quali Monolith (che vende pc a marchio Geo). Intanto, secondo quanto comunicato dalle aziende, gli ultimi dati semestrali (ante accordo) vedono Comex crescere sul fatturato del 40%ed Enface del 66 per cento.
I pc consegnati stati 11.260 pc con 1790 notebook e flatstation, mentre Enface ha prodotto e venduto 3.430 unità hardware.

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