Unioncamere, 99 mila assunzioni nelle Pmi nel primo trimestre 2011

Il 54% è in programma nelle regioni settentrionali. Le posizioni “vacanti” saranno occupate per il 30% da operai specializzati e per più della metà da laureati e diplomati.

Le piccole e medie imprese italiane dell’industria
e dei servizi nei primi tre mesi di
quest’anno hanno previsto di assumere quasi 99 mila lavoratori dipendenti, il
54% dei quali si concentra nelle regioni settentrionali. I programmi di
assunzione, sondati da Unioncamere e Ministero del Lavoro nell’ambito di un
approfondimento specifico sulle Pmi con meno di 250 dipendenti del Sistema Informativo Excelsior, mostrano
infatti una sensibile risalita delle entrate rispetto quarto trimestre 2010,
quando si erano invece fermate a quota 71mila.

Migliorano le opportunità di trovare un lavoro per
quanti sono in possesso di una laurea o, soprattutto, di un diploma: ai titoli
di studio più elevati le imprese sono infatti intenzionate a riservare il 53,2%
delle opportunità di lavoro. Si accentua inoltre in questo trimestre il turnover
delle professioni operaie, visto che i 26mila operai specializzati a carattere
non stagionale di cui è stata programmata l’assunzione (e che rappresentano
quasi il 30% delle entrate) sembrano per lo più destinati a sostituire
personale in uscita con un profilo meno qualificato.

Nei primi mesi di quest’anno, il 93,7% delle Pmi
italiane manterrà invariati i livelli occupazionali e un ulteriore 3,3% prevede
un aumento dei posti lavoro, a fronte di un 3% che si attende, invece, una
contrazione. In confronto all’ultimo trimestre 2010, un volume maggiore di
entrate dovrebbe registrarsi nell’industria manifatturiera e nelle costruzioni.
In questi settori sono state complessivamente programmate 45mila assunzioni (in
sensibile aumento rispetto alle 17mila preventivate a fine 2010), 9.900 delle
quali da parte delle imprese del Nord-Ovest, 7.500 di quelle del Nord-Est e 9.600
di quelle del Centro. Nel Mezzogiorno, le imprese manifatturiere e delle
costruzioni prevedono un flusso in entrata di circa 18mila lavoratori
dipendenti (compresi quelli a carattere stagionale), che raggiungono in queste
regioni oltre i due terzi delle assunzioni totali, contro un’incidenza del 37%
rilevata nelle regioni del Centro-Nord.

Le piccole e medie strutture del commercio, nel
primo trimestre 2011, raddoppiano le assunzioni previste (oltre 16mila rispetto
alle 8.300 del trimestre finale del 2010), la maggior parte delle quali nelle
regioni del Nord-Ovest (4.500 entrate programmate) e, soprattutto, del Nord-Est
(6.300).

Sono infine quasi 38mila le assunzioni programmate
dall’insieme delle imprese degli altri servizi. Anche in questo caso sono le
Pmi del Nord-Ovest (13.700) e del Nord-Est (11.300) ad aver messo in cantiere
il maggior numero di entrate di lavoratori dipendenti (compresi gli
stagionali), a fronte di una domanda più contenuta da parte di quelle localizzate
nelle regioni del Centro e del Sud (poco più di 6mila in ciascuna ripartizione
territoriale).

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