Un’economia multi-generazionale

Stiamo assistendo alla convergenza di tre linee di tendenza dello sviluppo demografico. La prima riguarda l’approssimarsi dell’età della pensione per le centinaia di milioni di persone nate negli anni immediatamente successivi all …

Stiamo assistendo alla convergenza di tre linee di tendenza dello sviluppo demografico. La prima riguarda l’approssimarsi dell’età della pensione per le centinaia di milioni di persone nate negli anni immediatamente successivi all’ultima guerra mondiale. La seconda linea è rappresentata dalla diminuzione del tasso di natalità in molti paesi. La terza è relativa a un aumento della longevità. Si tratta di un cambiamento epocale nella mappa demografica: negli Stati Uniti, quasi il 25% della popolazione (86 milioni di persone) avrà più di 60 anni nel 2025. Nell’Unione europea, nei prossimi due decenni, la popolazione di età compresa tra i 50 e i 64 anni crescerà del 25% mentre quella di età compresa tra i 20 e i 29 anni diminuirà del 20%.


Per contro, in molti dei paesi in via di sviluppo la situazione è rovesciata e tale resterà per diversi decenni. Nazioni come l’India, dove l’età media è di 26 anni, stanno qualificando milioni di professionisti che andranno a


riempire il vuoto lasciato da chi va in pensione nei paesi sviluppati, attraverso l’immigrazione o, sempre più spesso, utilizzando tecnologie per la connettività, come il Web. I sistemi economici dovranno reagire in modo innovativo a quella che viene definita "age wave", letteralmente "l’onda dell’età". Probabilmente avranno successo quelle società che favoriranno le opportunità di scelta delle persone, promuovendo la formazione continua e il passaggio tra carriere diverse per incoraggiare lo sviluppo a ogni età delle competenze richieste dal mercato.

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