Undici linee di business per la nuova Cisco

La massiccia riorganizzazione delle attività ha coinvolto il management, l’engineering e una struttura ora divisa per tecnologie. L’italiano Mario Mazzola chiamato a dirigere la nuova struttura. Segni di stabilizzazione nel business della società.

Con un’inedita e massiccia riorganizzazione, Cisco intende far fronte al calo di vendite che ne ha contraddistinto l’andamento negli ultimi mesi. L’operazione porta alla creazione di undici entità dedicate ad altrettanti filoni tecnologici, la quale, dunque, smantella l’attuale struttura tripartita sui mercati (enterprise business, fornitori di servizi e mercati commerciali). I gruppi che si andranno a formare saranno dedicati ad accesso, aggregazione, Ios (il sistema operativo di Cisco), Internet switching, accesso Ethernet, servizi di network management, core routing, tecnologie ottiche, storage, voce e wireless. Secondo i piani dell’azienda, questa suddivisione dovrebbe agevolare lo sviluppo di nuovi prodotti e migliorare l’efficienza dei reparti di engineering e di marketing, che saranno centralizzati.
A coordinare il lavoro delle undici entità è stato chiamato l’italiano Mario Mazzola, da otto anni in Cisco, che ora ricoprirà la carica di capo dello sviluppo. Un altro italiano, Luca Cafiero, dirigerà il gruppo dedicato allo storage, mentre Michelangelo Volpi, considerato una stella nascente nel management della società, si occuperà del comparto più grande, quello dell’Internet switching e dei servizi correlati.
L’operazione, nel suo complesso, sembra essere dettata soprattutto da esigenze finanziarie, prim’ancora che organizzative. Questa, di fatto, è la risposta di Cisco ai recenti rovesci di bilancio, che hanno portato a una riduzione del 99% negli utili netti del quarto trimestre (in rapporto all’anno precedente) e a una perdita (la prima della propria storia) per l’intero anno fiscale. Qualche segno incoraggiante, su questo fronte, sembra finalmente arrivare, tant’è che il Ceo John Chambers ha fatto sapere di non ritenere che l’azienda debba rivedere le stime fatte per il primo trimestre, che prevedono vendite in linea o in leggero calo rispetto al precedente quarter. Questo viene interpretato come un segno di stabilizzazione, visto che nei periodi precedenti Cisco era stata più volte costretta a ribassare “in corsa” le stime finanziarie. Al momento, secondo Chambers, non ci sono piani per eliminare qualche prodotto o linea di business, ma certamente la nuova struttura consentirà di individuare meglio gli interventi da effettuare, qualora ritenuti strategici. Non sono previsti neanche ulteriori tagli di organico, dopo gli 8.500 licenziamenti decisi all’inizio di quest’anno.

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