Una squadra di Wlan per “togliere il cavo” dalla rete locale

Gli It Labs hanno provato una serie di access point per gestire il traffico di rete locale senza avvalersi di collegamenti fisici. Tutte le soluzioni aderiscono agli standard in vigore e qualcuna punta a raddoppiare la banda.

 


 


Negli ultimi mesi si è assistito a un’accelerazione nel mondo delle reti wireless, ottenuta attraverso nuovi prodotti, nuovi standard e nuove soluzioni. Il tradizionale sistema di cablaggio strutturato sta incontrando un valido antagonista per quanto riguarda l’ultimo tratto: la dorsale rimane territorio privilegiato per cavi e fibra ottica, ma "in periferia" gli access point stanno affiancando la classica presa di rete Rj-45. Nei laboratori sono arrivate diverse soluzioni, tutte destinate a soddisfare le esigenze di utenti professionali. L’unico prodotto che si è staccato dagli altri come caratteristiche e come posizionamento è quello di Symbol, società che ha realizzato un "centro" di controllo per diversi access point.


In ogni caso, tutti i prodotti sono conformi allo standard 802.11b che operando nelle frequenza dei 2,4 GHz consente una larghezza di banda nominale pari a 11 Mbps. D-Link, Smc e Us Robotics, invece, hanno realizzato prodotti che raddoppiano la banda, arrivando ai 22 Mbps nominali e che sono in grado di funzionare anche all’interno di reti con componenti eterogenei, sia a 22 sia a 11 Mbps, adattando la velocità a quella più bassa in modo automatico. Gli access point analizzati si sono dimostrati all’altezza delle aspettative. Tutti i prodotti testati hanno una base comune, sia per quanto riguarda le opzioni di funzionamento sia per il tema della sicurezza. Differenze sono riscontrabili sul terreno del design e dell’alimentazione: si passa da modelli "da scrivania" a quelli da applicare al muro nelle posizioni più impensate. Per questi ultimi è fondamentale l’adozione di tecnologie Poe (Power over Ethernet) che consentono di portare all’access point un solo cavo, rendendo il posizionamento indipendente dalla presenza in loco di una presa di corrente.


La soluzione più "all’avanguardia" è apparsa quella di Symbol che, centralizzando "l’intelligenza" in uno switch, ha previsto un apposito dispositivo per alimentare gli access point della soluzione Mobius.


Come detto, l’interoperabilità è garantita: abbiamo provato in modo casuale a incrociare access point e schede di diversi produttori, comprese quelle a 22 Mbps, e non ci sono mai stati problemi.


Per il test abbiamo utilizzato un notebook Acer Travelmate basato sulla architettura Intel Centrino e con installato a bordo Windows Xp. In tutte le prove effettuate, sia installando le Pc Card, sia utilizzando le potenzialità di Centrino, la trasmissione dei dati è avvenuta senza intoppi. Naturalmente è stato necessario installare i driver delle diverse schede forniti dai produttori.

3Com


Il Wireless Lan Access Point 6000 è un prodotto in grado di gestire fino a 65 utenti su un’area con un raggio di 100 metri. La particolarità di questo access point è la totale mancanza di alimentazione diretta: utilizza, infatti, la tecnologia Power over Ethernet per ricevere attraverso il solo cavo di rete sia i dati sia l’energia elettrica. Grazie a questo accorgimento è possibile installarlo in punti anche distanti da una presa elettrica: è sufficiente alimentare a monte l’apposito trasformatore. Per installare il 3Com Wireless Lan Access Point 6000 basta collegarlo alla rete con un cavo, preventivamente alimentato, e il sistema è pronto per essere configurato. Se nella rete non è presente un server Dhcp, lo si può configurare in modo da fargli svolgere anche questo lavoro. Queste operazioni, oltre alle altre necessarie per completare il setup del prodotto, sono gestite attraverso un Web server integrato. La proposta di 3Com utilizza la tecnologia Wep con chiavi a 40 o 128 bit, ma se abbinato alla Pc Card wireless, è possibile adottare anche la tecnologia proprietaria 3Com Dynamic Security Link che genera automaticamente una chiave a 128 bit a ogni nuova sessione. La scheda Pc Card che abbiamo utilizzato per il test non ha dato problemi, una volta installato il software e i driver forniti ha rilevato l’access point e si è connessa a esso. Il programma a corredo aiuta l’utente a configurare correttamente la scheda di rete. Non si sono verificati problemi di interoperabilità con altri dispositivi 802.11b.

Cisco


In laboratorio è arrivato l’access point Aironet 1200, prodotto che può anche essere installato a muro; può essere alimentato direttamente o sfruttare il cavo Ethernet. In quest’ultimo caso si deve utilizzare un apposito trasformatore. Il dispositivo è controllato attraverso il Web server integrato, ma è possibile anche utilizzare un apposito cavo di console per attivare connessioni Telnet, che mette a disposizione dell’utente un’interfaccia ricca di funzionalità che consente di intervenire su molti parametri e di tenere sottocontrollo l’intera rete wireless che fa capo all’access point. Per quanto riguarda la sicurezza, la società americana ha implementato la Cisco Wireless Security Suite, basata sullo standard Ieee 802.1x e sul protocollo Eap (Extensible Authentication Protocol). L’utilizzo di questa tecnologia permette di aumentare il livello di sicurezza e di realizzare soluzioni fino a livello enterprise. Questo access point, inoltre, è in grado di dialogare con dispositivi basati su standard 802.11b e sul nuovo 802.11a. Quest’ultimo standard è stato annunciato recentemente e raggiunge i 54 Mbps trasmettendo a 5 GHz. Per quanto riguarda la scheda Pc Card non sono sorti problemi. Una volta inserita e installato il software e relativo driver ha dialogato immediatamente con l’access point.

Corega


La proposta di Corega è composta da un access point molto compatto, da una Pc Card e da un dispositivo basato su interfaccia Usb.


L’installazione dell’access point nella rete è semplice e immediata. L’Apl-11 nasce come Dhcp client e può ricevere immediatamente un indirizzo Ip dal server presente sulla rete. Il dispositivo Corega possiede un indirizzo Ip fisso, nel caso non fosse presente un server Dhcp. La gestione dell’apparato si può effettuare senza grosse difficoltà con il programma Wireless Navigator che viene fornito con l’Apl-11 o via Web.


L’antenna interna e l’obbligo di installarlo vicino a una presa di corrente, a meno di realizzare arditi cablaggi, ne limitano il raggio d’azione, ma riescono a soddisfare le esigenze di un ufficio. L’utente può utilizzare chiavi Wep da 64 e 128 bit e nel caso di architetture chiuse è possibile effettuare il controllo degli accessi attraverso il filtro degli indirizzi Mac delle schede client.


Corega propone una classica Pc Card, Pccl-11, che si installa su macchine Windows Xp senza problemi, basta seguire le istruzioni fornite con il dispositivo. La Pccl-11 riconosce immediatamente l’access point ed è subito utilizzabile al termine della procedura di installazione. Interessante, è il client Usb Stick-11, realizzato come una piccola penna, che offre le stesse funzionalità della scheda Pc Card e può essere utilizzato con pc e portatili. Questo soluzione è in possesso di tutte le caratteristiche di base per realizzare una rete wireless in tranquillità: per ambienti di piccole dimensioni è più che sufficiente.

D-Link


Quella di D-Link è una delle prime soluzioni wireless basate su un chipset di Texas Instruments che consente di aumentare la banda passante fino a 22 Mbps. Naturalmente tutti i prodotti della serie AirPlus sono in grado di lavorare con dispositivi a 11 Mbps. Nell’aspetto esteriore l’access point Dwl-900Ap+ si presenta come un parallelepipedo, dalle dimensioni contenute; l’antenna orientabile è posta nella parte posteriore dove si trovano anche le altre interfacce. Dal punto di vista delle prestazioni, questo prodotto, abbinato alla scheda Pc Card della serie AirPlus, riesce effettivamente a garantire una banda maggiore. Per quanto riguarda la configurazione non ci sono stati problemi: il software fornito a corredo consente di settare i parametri di funzionamento senza difficoltà. Inoltre, ogni access point può essere gestito attraverso un’interfaccia Web che mette a disposizione tutti i parametri per una corretta configurazione, oltre a un wizard per rendere operativo il Dwl-900Ap+. Per migliorare la sicurezza permette di gestire chiavi wep da 64, 128 e, anche, 256 bit, inoltre, permette di limitare l’accesso attraverso la gestione dei Mac Address. La gestione degli indirizzi della rete, se necessario, può svolgerla grazie al servizio Dhcp integrato.


Per quanto riguarda la scheda Pc Card Dwl-650+ non ci sono stati problemi nell’installarla su un pc Windows Xp. Dopo aver riavviato il sistema la scheda è funzionante. Se viene connessa a un access point con una banda di 11 Mbps è in grado di adattare la propria velocità a quella più bassa. Si tratta, quindi, di una soluzione innovativa, che sfrutta al massimo le potenzialità offerte dallo standard 802.11b e che garantisce l’interoperabilità anche con sistemi "tradizionali".

Enterasys


In laboratorio è arrivato l’access point RoamAbout R2 un dispositivo dal profilo particolare che trova la giusta collocazione fisica in una installazione a muro. Per funzionare necessita dell’inserimento di una Pc Card. La soluzione è pensata per integrarsi in reti aziendali di una certa importanza: è infatti compatibile, oltre che con il tradizionale 802.11b, anche con i nuovi standard 802.11a e 802.11g. La configurazione e la gestione avvengono attraverso una classica interfaccia Web e un comune browser. Tutte le funzionalità sono disponibili anche attraverso una connessione Telnet. Per garantire la massima sicurezza Enterasys ha implementato i protocolli Ssh e Ssl che garantiscono le comunicazioni via Telnet e via Web. Si tratta di un dispositivo che può essere gestito anche attraverso Snmp e quindi può inserirsi senza problemi in reti complesse.


Dal punto di vista della sicurezza della trasmissione wireless permette di utilizzare chiavi Wep fino a 128 bit, supporta inoltre lo standard Ieee 802.11x per garantire l’unicità dell’utente. Nel futuro, attraverso un aggiornamento del firmware, supporterà anche gli standard per la sicurezza 802.11e e 802.11f.


Per completare l’offerta, la società americana propone RoamAbout Pc Card. Si tratta di un dispositivo che adotta lo standard 802.11b, in futuro usciranno anche le schede client per gli altri standard, e che può essere utilizzato sia per gestire le connessioni dell’access point sia come scheda per apparati con slot Type II.


L’installazione su una macchina con Windows Xp non ha dato problemi: è stato sufficiente installare il software e i driver forniti e la Pc Card ha incominciato subito a funzionare.

Hp


L’access point 502wl di Hp si presenta come un normale router di rete, nel quale vanno inserite una o due schede Pcmcia wireless (110wl) per trasformarlo in un punto d’accesso di una rete wireless.


Il prodotto è fornito con tutti gli accessori di montaggio che ne permettono una facile installazione in qualsiasi ambiente. La particolare caratteristica di ospitare al suo interno le schede wireless su slot Pcmcia al momento non permettono di utilizzare antenne esterne.


L’access point può essere gestito attraverso browser: contiene un Web server su cui si "appoggia" il programma di configurazione e controllo. Viene fornito, comunque, anche un programma per Windows che, installato su di una macchina con scheda wireless, "sonda" la zona alla ricerca di eventuali access point presenti e riconosciti attraverso il Mac address, permette di configurare l’indirizzo Ip durante le fasi di installazione in modo da rendere operativo il 520wl all’interno della propria rete e poterlo quindi vedere via browser.


Il software si presenta semplice nella gestione dei diversi parametri e aiuta a "districarsi" tra le varie pagine di parametri disponibili per la personalizzazione della configurazione della macchina.


Inoltre aiuta a mettere in evidenza anche la flessibilità possibile di questo apparato, data dal fatto di poter disporre di due "porte" wireless separate e distinte grazie all’architettura scelta per la costruzione. La scheda Pcmcia per i notebook fornita è la medesima utilizzata dall’access point.


Le macchine equipaggiate con Windows Xp la riconoscono immediatamente e viene installata, anche senza bisogno dei propri driver, in quanto riconosciuta come una Orinoco standard di Lucent; una volta impostati i parametri Ssid e Wep dell’ambiente di test, inizia subito a funzionare correttamente.


Netgear


Il Netgear Me102 è un access point compatibile con lo standard 802.11b che permette una velocità massima indicata di 11 Mbps.


Il prodotto è caratterizzato da due antenne laterali direzionabili nella parte anteriore, da due led di stato per monitorare costantemente lo stato dell’apparato, e dalle porte necessarie per l’alimentazione elettrica, il collegamento Usb e quella per la rete Ethernet.


Il prodotto è fornito di tutti i driver per Windows degli strumenti di configurazione del prodotto: Usb Manager e Snmp Manager, per permettere la gestione dell’access point attraverso strumenti di controllo standard già presenti all’interno della rete. Una volta installato il programma di controllo è possibile amministrare direttamente l’access point collegato alla porta Usb del pc, ma anche altri apparati wireless presenti nella rete dello stesso tipo, semplicemente richiamandoli attraverso il loro Ip address. Il software permette di impostare tutti i parametri standard per le reti Wlan e quindi indirizzo Ip dell’access point, il canale di trasmissione da utilizzare, il nome Ssid, l’ottimizzazione delle prestazioni, la sicurezza della crittografia.


Utilizzando Snmp Manager, si può anche predisporre filtri e controlli sulla rete. Un esempio tipico è quello dell’inserimento di una tabella di indirizzi Mac autorizzati a utilizzare questo dispositivo. La soluzione client è rappresentata da una scheda Pcmcia per i notebook e una scheda Pci a 32bit per i computer desktop. Ambedue sono state riconosciute immediatamente dai sistemi operativi delle macchine utilizzate per il test (Windows Xp) e una volta configurate con in parametri corretti della rete wireless (Ssid e protocollo Wep), hanno funzionato perfettamente. Non hanno dato problemi neanche nell’utilizzo con access point di altre marche, dimostrando che lo standard 802.11b è stato rispettato.

Smc


Anche Smc ha scelto i Dsp di Texas Instruments per offrire una famiglia di dispositivi, Ez Connect Turbo, in grado di lavorare con una banda di 22 Mbps. L’access point che abbiamo provato si è comportato bene: l’Smc2455W si installa rapidamente, grazie al software fornito che guida l’utente per effettuare una corretta configurazione. Anche questo prodotto può essere gestito attraverso la rete con un browser. La maggiore banda disponibile, come anche negli altri modelli, garantisce migliori prestazioni durante le operazioni di trasferimento dei file; se utilizzato con schede da 11 Mbps riesce a garantire un certo guadagno nella trasmissione. Guadagno riscontrato anche con gli altri apparecchi dotati di sistemi integrati Texas Instruments. Dal punto di vista della sicurezza, è possibile adottare chiavi wep da 256 bit, oltre che da 64 e 128 bit; in ambienti controllati consente di filtrare gli accessi alla rete attraverso gli indirizzi Mac delle schede client.


Per quanto riguarda queste ultime, Smc propone la Pc Card Smc2435W, un prodotto in grado di lavorare con access point sia a 22 Mbps sia a 11 Mbps, e di adattarsi alla velocità in modo trasparente all’utente. L’installazione fatta su una macchina con Windows Xp è avvenuta senza problemi.

Us Robotics


La proposta di Us Robotics permette connessioni a 22 Mbps utilizzando i chip di Texas Instruments. Come nei modelli di D-Link e Smc, le prestazioni sono effettivamente superiori agli altri prodotti 802.11b, ma queste sono ottenute sfruttando un sistema proprietario e non standard. Se si utilizzano dispositivi a 11 Mbps il sistema adatta automaticamente la velocità a quella più bassa, garantendo prestazioni migliori.


L’access point UsR842249 è compatto con due antenne esterne, ma non utilizzando tecnologie per trasportare l’alimentazione attraverso il cavo di rete deve essere posizionato vicino a una presa di corrente. La configurazione può essere fatta sia attraverso il software che gira su piattaforma Windows, sia attraverso il Web server integrato.


A garanzia della sicurezza delle trasmissioni l’UsR842249 permette di utilizzare chiavi Wep da 64, 128 e 256 bit; se si realizzano architetture chiuse è possibile filtrare gli indirizzi Mac impedendo così l’accesso a client non autorizzati.


Come complemento ideale, la società americana ci ha fornito la scheda Pcmcia UsR842210 che non ha dato problemi durante l’installazione. È bastato inserirla e caricare i driver presenti nella confezione. Per quanto riguarda l’interoperabilità non ci sono stati problemi a lavorare con altri access point, anche con i modelli a 11 Mbps.


Zyxel


Lo ZyAir B-2000 integra uno switch a 4 porte e una porta per connessioni Wan (per collegamenti con modem a larga banda).


Si presenta, grazie alle porte aggiunte, come una soluzione ottimale per il piccolo ufficio che può dotare la rete di connettività wireless senza dimenticare i dispositivi basati sul rame. Le dimensioni finali dell’access point sono più grandi di alcuni modelli provati, ma considerando la presenza di 5 interfacce Rj-45 il lavoro fatto dagli ingegneri è interessante: le due antenne sono orientabili per migliorare la trasmissione. L’installazione si effettua senza difficoltà, grazie al Web server integrato: si lancia il Wizard Setup che guida l’utente nella prima configurazione, e viene presa anche in considerazione la natura dei pacchetti che arrivano alla porta Wan (Ppp over Ethernet o Pptp) per una corretta gestione della connessione. Può utilizzare il protocollo Wep con chiavi da 64 e 128 bit, oltre alla possibilità di filtrare le schede client attraverso l’indirizzo Mac.


Non si è verificato alcun problema durante l’installazione del dispositivo con Windows Xp.

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