Una sola rete per il Nord Ovest

Proliferano i siti di enti locali e amministrazioni, ma spesso sono inutili e chiusi. Rupar Nord Ovest è l’esempio di rete unitaria per Piemonte, Liguria e Val d’Aosta

giugno 2003 Crescita esponenziale per i siti istituzionali: ad oggi tutte
le regioni e le province italiane dispongono di una presenza on line e lo stesso
vale per quasi tutti i comuni e i capoluoghi di provincia. Questa la fotografia
del nostro paese emersa dal 7° Rapporto Città Digitali in Italia,
realizzato da RUR (Rete Urbana delle Rappresentanze) in collaborazione
con il Dipartimento della Funzione Pubblica, Formez e Censis. La crescita è
sancita dai numeri: per portare un esempio, i comuni con più di 5.000 abitanti
dotati di sito Internet dedicato nel 2000 erano il 46,3%, per balzare al 68,5%
nell’anno scorso.
Ma se dall’analisi quantitativa i dati risultano positivi, sul piano qualitativo
non si può dire altrettanto: circa l’80% dei siti degli enti monitorati
mette a disposizione dei cittadini informazioni sul vertice politico e amministrativo,
ma pochissimi sono in grado di fornire servizi on line anche solo di livello elementare.
Solo il 49% dei siti dei comuni capoluogo dispone di un motore di ricerca per
i materiali archiviati; forum di discussione aperti alle opinioni dei cittadini
sono presenti solo sul 20% dei comuni capoluogo e sul 17% dei siti delle province.
Altre informazioni sull’attuazione dell’e-government in Italia
si desumono dal 36° Rapporto Censis
sulla situazione del paese. La
proliferazione di soluzioni informative, di piattaforme e di sistemi software
che ha caratterizzato lo sviluppo informatico delle amministrazioni in questi
anni, potrebbe oggi avere un effetto boomerang: sistemi che non permettono interoperabilità
non fanno altro che polverizzare l’offerta e renderla, nel lungo periodo,
pressochè inutilizzabile. Secondo il Censis, una coerente azione di e-government
dovrebbe coordinare le iniziative territoriali e allo stesso tempo produrre standard
di interoperabilità tra i vari sistemi informativi delle Regioni e degli
enti locali. Una meta non facile da raggiungere, almeno nei tempi brevi.

Il progetto Rupar Nord Ovest
Un esempio in controtendenza rispetto al panorama appena descritto è
la Rupar Nord Ovest, un progetto pilota per una rete unitaria a banda larga
per Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta nato da un’intesa siglata
alla fina dell’anno scorso dalle tre amministrazioni regionali. Entro
quattro-cinque anni, la rete dovrebbe essere in grado di offrire connessioni
a larga banda a enti locali, imprese e cittadini.Il progetto però parte
da lontano e nasce da una costola di Rupar Piemonte, la rete unitaria della
pubblica amministrazione piemontese partita nel 1998.
RuparPiemonte, oggi Rupar2, unisce la Regione, 8 provincie, 1207
comuni, 22 tra ASL e aziende ospedaliere e 600 scuole
” afferma Pietro
Bizzoto, responsabile direzione marketing CSI, il consorzio delle pubbliche
amministrazioni piemontesi,
di fatto “braccio informatico”
dei principali enti pubblici.“Si tratta di una dorsale di rete distribuita
sul territorio, multiservizio e multicarrier, cioè aperta a più
operatori di telecomunicazioni, su cui coesistono i servizi della pubblica amministrazione,
il mondo accademico, della ricerca e delle imprese. Aperta all’utilizzo
di tecnologie innovative di accesso, come il Wi-Fi e il satellite, che stiamo
attualmente sperimentando in alcuni comuni montani e in alcune vall
i”.

Collegamenti wireless e a banda larga
Stessa filosofia verrà condivisa da Rupar Nord Ovest: la rete offrirà
un accesso a banda larga a tutti gli operatori pubblici e privati privilegiando
la fibra ottica; per le aree montane potranno essere invece impiegati i collegamenti
wireless e satellitari.
Ma l’intesa tra le tre regioni non si ferma qui. Sono in fase di implementazione
un portale del rischio naturale del Nord Ovest e un sistema
interregionale di servizio di scambio delle informazioni anagrafiche
,
progetti entrambi che hanno ottenuto il finanziamento del primo bando nazionale
per l’e-government. Si tratta di una prima esperienza ma che potrebbe
servire da modello per altre forme di collaborazione tra regioni della penisola.

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