Una rete piena di contenuti

Aumenta l’esigenza di ottimizzare il networking per migliorare la disponibilità delle informazioni. Il content management sarà tra le priorità del 2004 per gestire la crescente quantità di e-mail.

L’esistenza delle reti si giustifica in base ai servizi forniti. Questi, in prima battuta, possono essere identificati nella connettività a risorse che si devono utilizzare, persone con cui si vuole comunicare e informazioni, che rappresentano l’essenza stessa dell’Information e communication technology. Quindi, per definizione, l’elemento centrale di tutto il sistema informativo. Se, da un lato, sono state migliorate nel tempo le caratteristiche di trasporto delle reti e dei sistemi di elaborazione dei dati, aumentando le prestazioni delle une e degli altri, dall’altro sono state sviluppate nuove tecnologie tese ad affinare il trattamento delle informazioni e ad accrescere la loro disponibilità.


L’aumento di banda o l’acquisto di un server più potente, infatti, non è detto che possa risolvere il ritardo sul tempo di risposta di un’applicazione. Molto spesso, infatti, il problema è all’origine, cioè nell’applicazione stessa, che potrebbe, per esempio, generare un eccessivo traffico di segnalazione, rallentando il traffico e/o appesantendo il carico elaborativo. Tipicamente, questo accade con i programmi sviluppati internamente dalle aziende, magari con strumenti di non ultima generazione, quindi dotati di sistemi di ottimizzazione integrati. Si aggiunge, in questi casi, la difficoltà di trovare l’esperto programmatore in un linguaggio probabilmente obsoleto, innanzitutto perché l’autore non è più presente in azienda. A partire dalla fine degli anni 90 sono comparse sul mercato le prime soluzioni di management, nate con lo scopo di analizzare il comportamento delle applicazioni e verificarne la possibilità di ottimizzazione.

Il Web come interfaccia standard


In taluni casi, le aziende hanno migrato i dati da applicazioni legacy a nuove soluzioni basate su interfacce Web based. Di fatto, è questa la tipologia d’interfaccia standard con cui l’utilizzatore finale si sta abituando a visualizzare le informazioni. Spesso, alle spalle si trovano ancora i vecchi sistemi, ma in ogni caso la tendenza è quella di scollegare il cosiddetto back end dal sistema di accesso.


Anche sul fronte delle reti, viene richiesto di “nascondere” la complessità a chi, in effetti, ha semplicemente bisogno di disporre delle informazioni e non è interessato a sapere come vengono trattate.


Del resto, la cosiddetta bolla della new economy ha certamente raffreddato gli entusiasmi sul commercio elettronico, ma la crescita del Web è continuata imperterrita e, soprattutto, è cresciuto l’impiego del Web e delle tecnologie a esso connesse.


Tutte le società di analisi e ricerca di mercato sono concordi nel sottolineare l’importanza dei contenuti. Come si diceva, infatti, sono la ragione principe che giustifica l’esistenza della struttura It.


Da qui deriva il valore delle soluzioni preposte alla loro gestione, che hanno visto aumentare notevolmente la loro presenza sul mercato negli ultimi anni.


Ne esistono di vario tipo e non sempre è semplice catalogarle in base a un filone di appartenza, anche perché molte sono le soluzioni che presentano funzionalità miste. Tra le principali, si possono identificare le tecnologie per il Web content management, il secure content management, il caching o il load balancing e altre ottimizzate per specifiche categorie di contenuti. Molte di queste soluzioni, inoltre, vengono fornite in “scatole”, le cosiddette appliance, che consentono anche di semplificare le architetture di rete e dei data center, luogo ove tipicamente tali soluzioni diventano indispensabili.

L’e-mail mette in crisi l’azienda


Se contenuti ad alta richiesta di banda pongono all’origine un problema di ottimizzazione, meno evidenti sono le esigenze crescenti della posta elettronica. Il fenomeno dello spamming, visibile anche dal management, normalmente distante dalle problematiche tecnologiche, accentua il problema della gestione dell’e-mail e non stupisce, pertanto, che proprio il secure content management, unitamente a tutto il tema della sicurezza It, sia al primo posto tra le preoccupazioni degli It manager, stando alle rilevazioni di Gartner. In seconda posizione, poi, si trova una “triade” composta dall’integrazione delle applicazioni, il middleware e la messaggistica, che, nelle strategie dei responsabili It, devono consentire di sfruttare i sistemi legacy o ridurne l’effetto vincolante per aumentare la flessibilità del sistema informativo.


In generale, l’organizzazione dei contenuti deve partire dalla fase di creazione degli stessi e seguirne poi tutto il ciclo di vita. Poiché, inoltre, i contenuti altro non rappresentano se non la conoscenza dell’impresa, che non può venire mai a mancare finché questa esiste, è evidente che il content lifecycle management diventa un processo continuo.


Entro il 2004, conclude Gartner, le imprese dovranno formalizzare e attuare una strategia di content management (sia nei processi di business sia per quanto riguarda la tecnologia integrata) per gestire ambienti Web, intranet ed extranet. La progressiva digitalizzazione dell’impresa, poi, sta ponendo crescenti problematiche di storage management. Ora che anche le e-mail potranno avere valore legale, ottimizzare la gestione dei contenuti diventa un imperativo e una strategia sbagliata potrebbe costare la sopravvivenza di un’azienda.

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