Una primaria non si nega a nessuno

E’ l’ora dei manager itineranti, in cerca di contatti e consensi.

Il concetto delle elezioni primarie ha ormai sfondato nella cultura della
partecipazione all’occidentale, tanto che lo si può applicare anche ad altri
settori del vivere comune, a noi vicini: l’intreccio politica-tecnologia pare
incessante.

Per esempio, il governatore del Nuovo Messico, il
democratico Bill Richardson, ha qualche ambizione presidenziale per il 2008.

E come tradizione impone, sta battendo l’America. Francamente, le
probabilità che possa candidarsi sono scarse, con Obama, la Clinton e Edwards
ben più avanti nei sondaggi, ma lui fa lo stesso il suo.

Recentemente è
andato a trovare Google, poi è passato da Microsoft e ha intrattenuto i
tecnocrati di Redmond per un’ora e mezza buona.

Ma il “primarismo”, si
diceva, ha fatto presa anche oltre il terreno istituzionale.

Pare,
infatti, che le grandi aziende It preparino il terreno al cambio di vertice coi
tempi e i modi della politica.
Qui la proiezione è al 2009.

La
stessa Microsoft, come si vocifera a Seattle, avrebbe individuato il successore
di Steve Ballmer in Jeff Raikes, l’attuale responsabile delle applicazioni
business.
Uno, cioè, che maneggia oltre la metà del fatturato.

E
Raikes il consenso se lo sta costruendo, girando il mondo, rendendosi
disponibile a interviste, incontrando gli utenti.

Anche Sap sta testando
il “candidato presidenziale”, quel Leo Apotheker che ora è vice-ceo.
Anche
lui gira: è appena stato in Francia a vedere sul campo come il suo cliente Coca
Cola manda avanti lo stabilimento.
E si è intrattenuto con i dipendenti, che
saputo che veniva da Sap gli hanno chiesto consigli su come usare le
applicazioni.

Dicono sia un duro, molto più duro di Plattner e
Kagermann.
Un oplita che sa sette lingue, cresciuto con il culto del saper
prendersi le proprie responsabilità e che di conseguenza ha dichiarato di non
accettare scuse sciocche per giustificare il mancato raggiungimento di un
obiettivo.

In Sap c’è chi pensa sia l’uomo giusto per tenere testa a
Larry Ellison.

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