Una Grande Coalizione per coprire il fabbisogno di professionisti It

Varata la “Grand Coalition for Digital Jobs”, una partnership fra vari “stakeholder” il cui obiettivo comune è quello di ridurre in Europa il gap fra offerta e domanda di professionisti in ambito ICT.

Entro i prossimi due anni in Europa ci sarà bisogno di coprire qualcosa come 900.000 posti di lavoro vacanti nel settore Ict.
Un fabbisogno che al momento, nonostante la crisi, sembra particolarmente difficile colmare e che rischia di trasformarsi in freno per l’economia della regione.

Per questo motivo, dopo l’intervento dell’aprile dello scorso anno da parte del vice president della Commissione Europea Neelie Kroes, che nell’ambito di un Employment Package  aveva promosso la creazione di una forma di collaborazione tra stakeholder diversi con l’obiettivo di colmare il deficit di professioni digitali, la Grande coalizione per l’occupazione nel settore digitale ha visto oggi la luce.

La ha annunciata il presidente della Commissione José Manuel Barroso, affiancato dalla stessa Neelie Kroes, responsabile per l’Agenda Digitale, nonché da Antonio Tajani (commissario per Industria e imprenditoria), László Andor (Occupazione, affari sociali e integrazione) e Androulla Vassiliou (Istruzione, cultura, multilinguismo e gioventù).
Chiari gli stakeholder: le imprese europee del digitale, le amministrazioni pubbliche, i settori della formazione e dell’istruzione. A loro il compito di rendere concreta una iniziativa che, come dichiara Barroso, è ”elemento essenziale per rimettere in pista l’economia europea e creare posti di lavoro destinati a una parte dei 26 milioni di disoccupati che si contano attualmente in Europa”.

Di peso le prime adesioni.
Alla coalizione hanno già aderito infatti associazioni quali Digital Europe, EuroCIO, CIONet, la e-Skills Association europea, PIN-SME, oltre ad aziende come Nokia, Telefónica, Sap, Cisco, Hp, Alcatel-Lucent, Randstad, Eni, Telenor Group, Arm, Oracle, alla comunità dei Cio, il Cepis (Council of European Professional Informatics Societies) e Digital Europe.
L’obiettivo è dar vita a iniziative specifiche e mirate di formazione, raccogliendo nel contempo anche impegni concreti ”di offerta di nuovi posti di lavoro, tirocini, formazione, finanziamenti di start-up, corsi universitari gratuiti online”.

Cinque i punti chiave su cui si articola l’iniziativa:
In primo luogo la Formazione, con l’obiettivo di garantire che le competenze acquisite dai cittadini siano effettivamente quelle delle quali le aziende hanno bisogno.
In secondo luogo la Mobilità, per aiutare chi è in possesso delle competenze necessarie a recarsi dove sono richieste ed evitare carenze o eccedenze nelle diverse aree urbane.
Il terzo punto fondante è la Certificazione, con l’obiettivo di facilitare la comunicazione, in qualsiasi Stat membro, delle competenze effettivamente acquisite.
La Sensibilizzazione è il quarto punto, con l’obiettivo di rendere consapevoli i cittadini del fatto che il settore digitale offre possibilità di carriera gratificanti e ben retribuite sia agli uomini che alle donne.
Infine i Metodi didattici innovativi, per garantire che un numero sempre più ampio di persone abbia le competenze necessarie ad inserirsi nel mondo del lavoro.

Importante il ruolo delle imprese.
È da loro che deve partire l’dentificazione dei bisogni, così come sono in capo alle imprese la mobilità, il riconoscimento delle competenze, l’identificazione dei percorsi di formazione ottimali, la creazione di un ambiente imprenditoriale più propizio alle startup.
Proprio alle startup è dedicata “Startup Europe”, una piattaforma unica che riunisce strumenti e programmi di sostegno per cittadini che vogliono creare e far crescere nuove start-up digitali in Europa, mentre per quanto riguarda la formazione, il primo progetto concreto si chiama
Academy Cube, anche in questo caso una piattaforma di apprendimento online per i giovani, nella quale è già presente un modulo di formazione di nuova concezione per installatori di reti energetiche intelligenti.
Questo progetto si ricollega all’iniziativa Ripensare l’istruzione , lanciata lo scorso novembre, con l’obiettivo di comprendere verso quali obiettivi orientare gli investimenti nel settore dell’istruzione, per massimizzarne l’impatto in tempi di austerità finanziaria, e agli obiettivi del programma “Opening up Education” [http://europa.eu/rapid/press-release_SPEECH-12-933_en.htm], che mira a rendere più accessibile l’istruzione con il ricorso a tecnologie e risorse educative aperte.

Concretamente, l’azione della coalizione si esprimerà lungo sette linee operative:
– Migliorare l’immagine e l’attrattività delle carriere Ict
– Offrire pacchetti di formazione studiate con e aziende del settore Ict
– Proporre curricula e corsi di laurea meglio allineati con i reali bisogni degli studenti e dell’industria
– Migliorare il riconoscimento reciproco dei percorsi formativi tra i Paesi membri
– Ridurre gli squilibri occupazionali stimolando la mobilità
– Stimolare l’imprenditoria poggiandosi sulla nuova piattaforma Startup Europe.

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