Una community di 700 sviluppatori per le Apps di Google

A colloquio con Daryoush Goljahani, Channel manager di Google Italia. I nuovi programmi per chi sviluppa Apps. Le relazioni con il mondo Enterprise.

“Cominciamo a parlare di segmentazione nel business delle apps”, così Daryoush Goljahani, channel manager in Google Italia, spiega la recente decisione dell’azienda di introdurre delle forme di qualificazione per i partner che sviluppano applicazioni.
“È importante per i clienti, che hanno così la possibilità di scegliere anche a quale partner rivolgersi per le soluzioni di cui hanno bisogno”.

Uno degli obiettivi è dunque offrire degli elementi certi per scegliere, sia al partner, che valuta in quale misura e in quale direzione investire, sia al cliente, che è in grado di selezionare il partner con il quale lavorare.
Il programma, però, è ancora ai suoi albori. Sta prendendo concretezza, sostiene Goljahani, ed è pertanto destinato ad assumere una fisionomia più definita nel corso del tempo.

“Per poter accedere al programma il,partner deve dimostrare di aver portato a termine un certo numero di implementazioni: chiediamo vi sia evidenza di progetti da almeno 25 posti. Questo è il primo passo sul quale si innesta la qualifica “Certified Deployment” che attesta, per l’appunto, la competenza nelle attività di implementazione. Stiamo definendo, poi, un livello Advanced, per il quale stiamonora formalizzando il testing”.

In questo momento circa 700 sviluppatori, Var e software house europei hanno aderito al programma. Interessante, se pur senza precisarne l’entità numerica, è anche la presenza italiana nella community.

“Sono coperti tutti i settori di industria, Public incluso. Anzi, proprio da parte del settore pubblico stiamo registrando molto interesse verso le apps e verso il cloud

.
Le attività seguite da Goljahani abbracciano inevitabilmente anche tutto l’ambito di Google Enterprise. E anche in questo caso la relazione con il canale si sta facendo sempre più stretta.
“Possiamo dire che quasi tutto il midmarket, vale a dire quello che va dai 250 ai 2000 posti, è seguito tramite partner di canale, con forti competenze per settori di industria e per verticalizzazioni. Per le aziende più piccole funziona bene anche il self Service, mentre per i large account si lavora con gli account manager, che a loro volta cercano poi la collaborazione con gli operatori del canale. I partner che decidono di investire in modo importante e strutturato con noi entrano a far parte del gruppo dei cosiddetti Managed Partner, con business plan condiviso ogni anno, definizione dei mercati verticali sui quali lavorare, attività di marketing congiunte, percorsi formativi ad hoc”.

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