Non solo per tutelare i cittadini contro le frodi a opera di hacker, ma anche contro veri e propri atti di crudeltà che possono mettere in pericolo la vita delle persone
Un convegno europeo sul tema del cybercrime ha
visto uniti in questi giorni i Paesi europei nella lotta contro i crimini
telematici. Un termine, questo, con il quale non si è soliti indicare solo frodi
perpetrate da hacker, ma anche veri e propri atti di crudeltà che possono
mettere in pericolo la vita delle persone.
Il risultato è la firma di un
trattato che ha richiesto quattro anni di lavoro e che è stato sottoscritto non
solo dai Ministri degli Interni europei, ma anche di Sud Africa, Canada, Stati
Uniti e Giappone. In tutto, non meno di trenta Paesi.
Lo scopo del trattato
sarà quello di portare alla coscienza di tutti i crimini che,
perpetrati attraverso Internet, possono attentare alla sicurezza delle
persone. Basti pensare al caso verificatosi recentemente presso un piccolo
aeroporto statunitense in cui uno sconosciuto è riuscito a violare il sistema
informatico e a spegnere le luci di atterraggio della pista. Un gesto che
avrebbe potuto costare la vita a numerose persone.
Meno gravi, ma pur sempre
all’ordine del giorno, sono poi le violazioni dei diritti di copyright musicali
e il proliferare di siti di pornografia infantile o che inneggiano impunemente
al razzismo e ai comportamenti xenofobi.