Un regolamento per il Voip

Cresce l’importanza delle telefonate sulla rete Ip. E l’Authority è pronta a sfornare una regolamentazione

In occasione del suo decimo compleanno il Voip (Voice over Internet
protocol), la telefonata tramite Internet, è oggetto dell’attenzione
dell’Authority per le comunicazioni che proprio in questi
giorni ha chiuso le consultazioni con gli operatori del settore che preludono al
varo di un regolamento.




Numerazione e interoperabilità (la possibilità che
gli utenti di un operatore possano parlare con quelli di un concorrente come
succede con i normali telefoni) sono i nodi della questione che sta assumendo
grande importanza per l’intero settore della telefonia. A livello europeo si è
deciso che il mercato della telefonia via Internet dovrà svilupparsi
ulteriormente prima di procedere all’introduzione di un quadro normativo. I
fornitori di servizi Voip dovranno comunque essere sottopoti agli stessi
obblighi imposti agli operatori della telefonia fissa:
diritti degli
utenti e obbligo del servizio universale (copertura del territorio, telefoni
pubblici, servizi ai consumatori e altro) portabilità del numero, e accesso ai
servizi di emergenza.



In Italia al momento, secondo le stime Databank/Anfov le imprese dotate di Intranet che supportano servizi Voip e videoconferenza intraziendale sono circa il 10-12%, mentre circa 825.000 sono le aziende i sistemi Pbx, i più evoluti dei quali possono essere collegati sia con telefoni Ip sia con pc.
Al mondo del Voip ha dedicato una certa attenzione anche il rapporto Ocse “Communication Outlook
2005”
secondo il quale il business degli operatori tradizionali è
fortemente a rischio. Il rapporto ha calcolato che utilizzando Skype (il più
diffuso software per il Voip) è possibile risparmiare fino all’80% rispetto alle
chiamate tradizionali. Una bella concorrenza alla quale si somma quella che per
gli operatori 3G arriva dal Wi-fi.

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