Un Osservatorio sull’Open source per la Pa

L’iniziativa varata dal Cnipa dà seguito a una direttiva del ministro delle Tecnologie Lucio Stanca

Con l’obbiettivo di avere un quadro costantemente aggiornato riguardo
l’utilizzo dell’Open source nella Pa, il Cnipa (Centro nazionale per
l’informatica nella Pubblica amministrazione), dando seguito ad una direttiva di
Lucio Stanca, ministro per l’Innovazione, ha costituito l’Osservatorio
Open source
.

“Tra gli obiettivi dell’Osservatorio – ha spiegato Livio Zoffoli, presidente del Cnipa – c’è la promozione di iniziative tese a
diffondere il patrimonio di esperienze Open source già maturate
o in via di sviluppo in università e centri di ricerca nazionali; ma anche lo
studio e la diffusione delle politiche di licensing sui prodotti Os, compatibili
con le esigenze della Pa. E ancora, la creazione di strumenti on line atti a
favorire l’incontro tra domanda ed offerta di prodotti e servizi Os per le Pa; la predisposizione di attività di supporto alle stesse amministrazioni relativamente sia a eventuale adozione di software Os, sia a indagini conoscitive attinenti all’Os su specifiche tematiche e, infine, la promozione e lo scambio di esperienze con gli analoghi centri operanti nei Paesi Ue”
.



Nell’ambito dell’attività
dell’Osservatorio

Open source, il Cnipa ha già messo in cantiere due iniziative: una, che si fonda sulla collaborazione delle Pa centrali e locali, per raccogliere informazioni sull’attuale presenza ed utilizzo di questo tipo di software presso le singole unità operative; l’altra, prevede il coinvolgimento delle università affinché segnalino progetti di ricerca attinenti all’Open source. È stato anche costituito un “Centro di
competenza Open source”
che dovrà catalizzare le migliori esperienze in questo.
Il “Rapporto conclusivo del gruppo di lavoro Cnipa sul codice sorgente aperto”, propedeutico all’avvio dell’Osservatorio, ha tra l’altro posto in evidenza che “la penetrazione del software Os è lenta, ma in costante aumento. Un’evidenza del crescente interesse per le tematiche del software Os in ambito locale viene dall’aumento di iniziative ed eventi nel Paese per promuovere la diffusione di conoscenza in materia”.
Secondo il Rapporto, il 54% delle Pa utilizza, oltre al software proprietario,
anche software non proprietario per i propri sistemi, per ora in piccola
quantità, destinata però ad incrementarsi.



L’analisi degli aspetti peculiari
dell’Os
coincide con gli studi effettuati in sede Ue (Progetto Idabc),
studi che stanno portando ad azioni strategiche tese a diffondere e promuovere
l’Os a tutto campo, con particolare attenzione allo sviluppo del software di
infrastruttura per lo scambio di dati e l’integrazione di processi tra le Pa
europee. Di fatto, prosegue l’analisi del Cnipa, si va facendo strada la
consapevolezza che, oltre ad una spesa minore, vi sono altri elementi di rilievo
che possono far preferire una soluzione che usi in tutto o in parte software
Open source, creando eventualmente nuovo software libero. Un primo aspetto è la
disponibilità del codice sorgente, che permette personalizzazioni e modifiche.
Un secondo è la richiesta di servizi che può tradursi in una ripresa del settore
industriale che si occupa del software.

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