Un fondo per l’innovazione Ict per non «restare al palo»

160 milioni di euro a disposizione delle Pmi che investono in tecnologie digitali nel 2007. Basta andare in banca o chiedere direttamente ai fornitori

Asp, hosting e opensource sono tutte valide alternative che possono, in alcuni casi, permettere alle Pmi di superare un problema scottante: come si finanziano gli investimenti in tecnologie informatiche? Se è vero che per ottenere un finanziamento dalla banca le aziende manifatturiere si vedono costrette a portare in garanzia i propri macchinari e automezzi, non altrettanto avviene per il rinnovamento del parco Ict. Che questo problema abbia assunto una rilevanza senza precedenti lo dimostrano alcune recenti iniziative, frutto della collaborazione tra organismi dell’Esecutivo e associazioni imprenditoriali, coadiuvate da banche e istituti di credito, che si propongono di agevolare i finanziamenti in tecnologie digitali per le medie organizzazioni .


Confindustria, ad esempio, ha istituito nel 2005 un’apposita
sezione “tecnologie digitali” all’interno del Fondo di Garanzia per le
Pmi, creato dall’ex ministro per le Attività Produttive (Legge 662/96, art. 2
comma 100 Lett. A e Legge 266/97 Art. 15, D.M. 248/99). Gli stanziamenti a
favore di questa sezione speciale ammontano, per il 2007, a 160 milioni di euro.
La legge recita: “Le piccole e medie imprese che necessitano di
finanziamenti bancari per effettuare programmi di investimento in tecnologie
digitali, finalizzati all’innovazione di prodotto o servizio e/o alla
integrazione dei processi aziendali, possono beneficiare dell’intervento dalla
sezione speciale del Fondo di Garanzia per le Pmi ai sensi della legge…”
.


Il fondo è diretto agli investimenti materiali, quali
l’acquisto di hardware e apparati di comunicazione, o immateriali, come i
servizi di consulenza, project management, la reingegnerizzazione dei processi o
la formazione del personale. Gli investimenti immateriali devono rappresentare
almeno il 50% del costo complessivo dell’intervento. La garanzia per questi
fondi è concessa a titolo gratuito, senza alcun onere per l’impresa, e copre
fino all’80% del finanziamento, per una durata non inferiore a 36 mesi e non
superiore a 10 anni, e per un importo massimo di 200.000 euro. L’accesso a
questi fondi può avvenire secondo due modalità: la Pmi potrà rivolgersi
all’istituto di credito, per richiedere un finanziamento a copertura
dell’investimento in tecnologie digitali o, in alternativa, interfacciarsi
direttamente con il fornitore di tecnologie. In questo caso, l’impresa che
intende acquistare le applicazioni potrà anche domandare una dilazione di
pagamento al fornitore che verrà garantita dal fondo.

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