Un approccio Agile alla Business intelligence

Era il 2002 quando, per un fortuito caso, Massimo San Giuseppe, oggi presidente e socio fondatore di QlikView Italy, ha avuto modo di valutare il prodotto di Business intelligence della svedese Qlik- Tech Intenational. «Quando ho provato per la prima v …

Era il 2002 quando, per un fortuito caso, Massimo San Giuseppe, oggi presidente e socio fondatore di QlikView Italy, ha avuto modo di valutare il prodotto di Business intelligence della svedese Qlik- Tech Intenational.

«Quando ho provato per la prima volta QlikView, che allora era nella versione 5, mentre oggi siamo alla 9 – ha affermato San Giuseppe – sono rimasto folgorato, perché presentava un approccio completamente diverso rispetto ai prodotti di Bi che avevo visto fino a quel momento». Da qui l’idea di fondare con altri soci Dike2, che diventa distributore unico per l’Italia del prodotto di Bi della società scandinava, per poi aprire nel 2005 il Business Competence Center e quindi nel 2006 QlikView Italy. Oggi nel nostro paese la soluzione conta circa 2.000 clienti (su 12.000 nel mondo), rappresentati sostanzialmente da medie imprese ma anche da grandi realtà. «La cosa interessante di QlikView – ha sottolineato San Giuseppe – è che la soluzione si può utilizzare in nicchie d’azienda per cui all’inizio non è necessario fare degli investimenti elevati per avere dei benefici, peraltro subito percepibili dagli utenti, grazie anche a un’interfaccia molto intuitiva. Adesso, inoltre, ci stiamo muovendo anche sul mobile con QlikView for iPhone, che è una applicazione di Bi progettata appositamente per il prodotto di Apple, che sfrutta appieno le caratteristiche Gps e multi-touch».

Attualmente la società è in una fase di forti investimenti e alla sede di Trento ha da poco affiancato anche quella di Milano, dove oggi lavorano 9 persone. Conta, inoltre, un canale con 140 partner attivi, distribuiti sul territorio.

«La nostra scommessa – ha spiegato il manager – è quella di far accettare un approccio semplice alla Bi là dove si vive di complessità. Ma semplice non significa limitato, perché il prodotto è indicato anche per le architetture complesse. Vediamo, infatti, che molte aziende ormai non riescono a governare, con i giusti ritorni e tempi dell’investimento, progetti complessi che non hanno più motivo di esistere, per cui devono trovare soluzioni più smart e ottimizzare al massimo il Roi. La nostra tecnologia va in questa direzione, in quanto ha la capacità di consolidare e certificare le informazioni, di distribuirle e reperirle in modo facile».

Per dare un’idea della differenza di scenario che c’è tra QlikView e un altro prodotto di Bi, San Giuseppe cita questo esempio: si può fare una ricerca sul Web utilizzando uno strumento come Google, che è intuitivo e facile da usare, oppure si può usare una serie di strumenti da cui bisogna estrarre le informazioni, stamparle, valutarle, poi procedere a lanciare un’altra estrazione, e dovendo interfacciarsi con un reparto di sviluppo It per avere dei risultati, solo dopo si può procedere ulteriormente nella ricerca.

«La piattaforma da alcuni viene considerata per i dati strutturati l’equivalente di Google e, infatti, vediamo che attorno a questo prodotto sta crescendo l’interesse dei top account – ha proseguito il manager -. E poi, in seguito alla situazione che si è verificata con la crisi, che ha fatto sbagliare i budget in maniera drammatica, e che richiede tempi stretti per prendere le decisioni, un It o un Bi manager si ritrovano pressati dalla necessità di dover dare risultati in tempi sempre più veloci, soddisfare progetti sempre più ambiziosi, il tutto dovendo anche combattere con i budget che si riducono. L’altra contingenza deriva dalle mosse di acquisizioni fatte nell’ambito della Bi dai megavendor, per cui i recenti merger, creano momenti di difficoltà presso il mercato, per cui noi vediamo questa situazione come un’opportunità.

Nel 2008 siamo cresciuti del 60% e quest’anno per noi sarà un anno cruciale: pur essendo un po’ sotto alle previsioni, a causa del primo trimestre che ha visto rimandare da parte delle aziende tutte le decisioni, oggi riscontriamo che sta aumentando l’attenzione in ambiti enterprise dove prima non eravamo considerati, per cui mi aspetto anche per il 2009 una crescita sempre a due cifre».

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