Tutto su Service Pack 1 per Windows Xp

Microsoft ha precisato i contenuti del Service Pack 1 per XP, che dovrebbe uscire in Usa entro settembre e conterrà aggiornamenti per la sicurezza, supporto per nuove funzionalità e l’opzione di nascondere i programmi middleware di Microsoft, a partire da Internet Explorer.


Il Lead Product Manager di Windows XP, recentemente intervistato da Paul
Thurrott (editor di Winsupersite.com), ha descritto i contenuti previsti per il
Service Pack 1 di Windows XP, presto in beta test in attesa del rilascio entro
settembre.
Verso fine giugno sapremo se la punizione inflitta dal giudice
americano per le violazioni antitrust di Microsoft sarà mite o lascerà spazio
alle richieste più restrittive di una parte degli stati USA. In quest’ultimo
caso Microsoft dovrà fare il lavoro supplementare di togliere da Windows i
componenti di tipo middleware. Altrimenti, nelle nuove opzioni di configurazione
introdotte dal SP1, Microsoft si limiterà a offrire la possibilità di nascondere
tutto o parte del proprio middleware (Internet Explorer, Outlook Express,
Windows Media Player, Windows Messanger, Microsoft Java Virtual machine),
permettendo che venga sostituito da prodotti di terze parti.


I contenuti del SP1 possone essere suddivisi in tre aree: sicurezza, nuove
funzionalità e adempimenti legali.
SP1 includerà tutte le patch di sicurezza
man mano rilasciate da Microsoft, che includono gli aggiornamenti critici decisi
da Microsoft dopo una revisione generale del codice avvenuta tra febbraio e
marzo 2002. XP SP1 conterrà anche Windows messanger 4.7, con nuove funzioni di
sicurezza e la citata visibilità opzionale.
Tra le nuove funzionalità, XP
SP1 permetterà di produrre due nuove razze di PC: i Tablet PC e i Freestyle PC,
che richiedono particolari dispositivi hardware (controllo remoto e cattura TV)
e un software apposito. XP SP1 sarà richiesto dai PC Tablet e Freestyle e dai
display Mira, ma il software di supporto completo per queste tecnologie sarà
fornito dai produttori. Altre aggiunte riguardano l’USB 2.0 e il supporto
opzionale all’architettura .NET, che tuttavia sarà parte integrante della
prossima versione di Windows.
Per far fronte all’accordo proposto al governo
USA, Microsoft si appresta, tra l’altro, a consentire agli utenti finali
(attraverso un meccanismo accessibile dal desktop o dal menu di avvio, tipo
icona Add/Remove) e agli OEM (tramite kit di preinstallazione) di abilitare o
rimuovere l’accesso a ogni prodotto middleware Microsoft o non Microsoft
(presente in menu, icone e scorciatoie). Inoltre Microsoft consentirà a
utenti, OEM e prodotti middleware non Microsoft di specificare l’esecuzione di
un prodotto middleware non Microsoft al posto di quello Microsoft che viene
rimpiazzato.
Al menu di avvio e all’applet di aggiunta/rimozione
applicazioni verrà aggiunta una nuova voce Set Program Access and
Defaults
che darà accesso alle impostazioni middleware; qui si potrà
nascondere l’accesso a Internet Explorer, Outlook Express, Windows Media Player,
Windows Messanger, Microsoft Java Virtual machine, che rimarranno fisicamente
presenti.
Saranno presentate quattro possibilità di configurazione:
Computer Manufacturer per riportare il PC alla configurazione scelta
dal produttore, MS Windows con il middleware Microsoft visibile e
quello di terze parti nascosto, Non-Microsoft con middleware Microsoft
nascosto e Custom per personalizzare il comportamento di ciascuna
applicazione middleware.
XP SP1 include modifiche alla Windows Product
Activation mirate a contrastare la pirateria. I codici di prodotto più
utilizzati dai distributori di versioni illegali sono stati disabilitati, quindi
queste installazioni non potranno essere aggiornate con SP1 (le aziende titolari
di quei codici hanno ricevuto nuovi product key).
Microsoft promette
solennemente di rispettare tutte le decisioni che verranno prese dal tribunale.
Viste le precedenti violazioni degli accordi presi a varie riprese con il
governo federale, c’è scetticismo da parte degli osservatori e occhio attento da
parte del giudice Kollar-Kotelly, che ha già messo in guardia Microsoft: nel
caso non mantenesse gli impegni si ritroverebbe la legge alle calcagna.

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