Tutti per uno, uno per tutti. Per lavorare in un c&c serve flessibilità

Ha fra le mani un cordless che continua a suonare, ma Diego Pasinetti, da otto anni responsabile del primo cash&carry di Brevi, non rinuncia a salutare, spiegare e accompagnare i suoi clienti fra uno scaffale e l’altro mentre aspettano che l’ordine …

Ha fra le mani un cordless che continua a suonare, ma Diego Pasinetti,
da otto anni responsabile del primo cash&carry di Brevi, non rinuncia a
salutare, spiegare e accompagnare i suoi clienti fra uno scaffale e l’altro
mentre aspettano che l’ordine inviato via Internet sia evaso. A occuparsi delle
500 anagrafiche registrate per la sede di Bergamo ci sono già Alessandro
Gaviraghi
ed Enrico Zambelli, prime interfacce per
chi varca l’ingresso di via Zanica. «Quando non ci sono – spiega
Pasinetti – si prende cura di tutto Enrico, che è il vice responsabile.
Ma qui ognuno deve sapersela sbrigare, per cui non ci sono ruoli statici, ma
clienti da accontentare»
. Già, perché anche se l’orario
del negozio all’ingrosso recita: "Dal lunedì al sabato, dalle 8.30
alle 12.30 e dalle 14.30 alle 18.30", le cose poi non vanno proprio così.
«Chi ha qualche necessità basta che lo dica, se possiamo venirgli
incontro, ben volentieri»
ci dice Pasinetti, che in una mano continua
a tenere il telefono, e con l’altra ci mostra una slide con i dati di fatturato
mese per mese. Ma il lavoro nel negozio all’ingrosso di un distributore non
finisce qui. Dietro a un ordine evaso c’è Emanuele Cardinacci
che, in caso di necessità, subentra nella gestione dello stesso, mentre
Sergio Inverardi e Fabio Tirloni si occupano,
rispettivamente, di assemblare e di gestire l’assistenza sui pezzi guasti. Sergio
Caironi
pensa, invece, ai clienti "lontani", serviti solo
tramite spedizioniere. Tra le mani di Patrizia Zanotti, infine,
passa tutta l’amministrazione.

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