Tutorial sul DVD video – parte 2

I formati MPEG4 compressi più diffusi Il DVD utilizza formati compressi in MPEG2, ma da qualche anno si stanno diffondendo i formati alternativi basati sulla codifica MPEG4. Analizziamo i due più diffusi. DivX, l’MP3 del video DivX …

I formati MPEG4 compressi più diffusi
Il DVD utilizza formati compressi in MPEG2, ma da qualche anno si stanno diffondendo
i formati alternativi basati sulla codifica MPEG4. Analizziamo i due più
diffusi.

DivX, l’MP3 del video
DivX ha visto la luce nel 1999, nato come hacking illegale del codec
MPEG4
di Microsoft, originariamente progettato per la compressione
dei file ASF, e adattato dall’hacker francese Jerome Rota (alias Gej)
anche ai file AVI.

Negli anni successivi DivX è stato completamente riscritto
per evitare problemi legali, e oggi, giunto alla versione 5.2.1, conserva una
completa compatibilità sia con le versioni precedenti, sia con le specifiche
dello standard MPEG4.

Nel 2001 fu rilasciato il codice sorgente di una versione di DivX (OpenDivX)
che venne subito fatta propria dalla comunità degli sviluppatori open
source e diede luogo al codec alternativo Xvid, che analizzeremo dopo.

DivX permette di realizzare filmati AVI con un bitrate massimo di 4
MB/s
; questo valore permetterebbe però di immagazzinare all’incirca
20 minuti di video su un CD standard da 80 minuti e quindi di annullare il vantaggio
della compressione.

La vera forza di questo codec è l’ottima resa anche a
bitrate più bassi
: già con valori intorno ai 900 KB/s
(che permettono di immagazzinare circa 90 minuti di video su un CD standard)
si ottengono filmati di buona qualità.

Nonostante le sue origini, per così dire, libertarie, DivX è
oggi distribuito come software commerciale, con prezzi da 19,99
a 49,99 dollari a seconda della versione. A metà luglio 2004 è
stata rilasciata la versione 5.2 che elimina i banner pubblicitari nella versione
Pro, a favore di una modalità di distribuzione trial per un periodo di
6 mesi.

Xvid, codifica open source
Xvid, come accennato sopra, si può definire la versione open
source
di DivX.

In molti campi, open source significa sviluppo continuo, ottima qualità
di programmazione, e una difficoltà d’uso maggiore delle analoghe
soluzioni commerciali. Xvid non fa eccezione a questa regola non scritta, e
a fronte di una qualità di compressione video almeno analoga a quella
di DivX (sebbene il processo sia un po’ più lento), offre un’interfaccia
assai più ricca di parametri da regolare e più complessa
.

Al posto della regolazione del bitrate, per fare solo un esempio, si trova
un molto meno comprensibile target quantizer, che permette
di regolare la qualità del filmato in uscita, in modo forse più
preciso, ma senz’altro meno accessibile all’utente inesperto.

La sua natura di software open source presenta però l’indubbio
vantaggio di poter disporre di Xvid gratuitamente e senza spyware
in modo del tutto legale.

Va ricordato infine che così come DivX, anche Xvid non può
essere utilizzato da solo
, ma deve essere utilizzato come modulo di
un altro programma (ad esempio FlaskMpeg).

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