Turismo e ristorazione, settori in crescita che offrono buoni margini

La clientela chiede soluzioni diversificate dal gestionale fino a Internet

Mercato in movimento quello alberghiero e della
ristorazione caratterizzato da una incredibile frammentazione. A differenza di
ciò che succede in Francia qui da noi le catene non hanno preso completamente
piede. Molte sono arrivate, spesso più che comprare alberghi esistenti ne hanno
costruiti di nuovi, ma non sono riuscite a impadronirsi del mercato come è
successo al di là delle Alpi.
Questo vale per la ristorazione, ma ancora di
più per gli alberghi che sono spesso aziende familiari che, tra l’altro, con
l’entrata delle nuove generazioni si spingono sempre di più verso l’informatica. In tutto questo non bisogna trascurare
la spinta che è arrivata dall’introduzione dell’euro. Con l’arrivo della nuova
moneta unica europea, molti pubblici esercizi hanno deciso di ammodernare le
loro strutture e di testare i vantaggi dell’informatica. Non a caso gli
operatori interpellati, oltre a possedere una rete di vendita indiretta, hanno
raccontato che spesso sono ristoratori e albergatori a farsi avanti per chiedere
una visita dei loro agenti. Segnali di un mercato ben lungi dall’essere maturo
che può offrire buone opportunità visto che Roberto Sartini,
responsabile della rete indiretta della software house Ericsoft
, non è
in grado (o non vuole) quantificare la marginalità del settore e si limita a
dire che «i guadagni sono abbastanza buoni». Una frase che lascia
capire che per il momento anche qui la concorrenza esiste ma non ha ancora
intaccato la redditività.

«Facciamo
una media di 20-22 installazioni ogni mese
», racconta Stefano
Gottardi, titolare di Verona Software
. La società scaligera va in cerca
di clienti partecipando alle fiere del settore come quelle di Rimini, Roma,
Padova e altre, fa pubblicità sulle riviste dedicate al mondo della
ristorazione, oltre ad avere un propria rete di rivenditori. Il target della
società è fatto di ristoranti di livello medio alto al quale la società veronese
propone monitor touch screen, un software applicativo denominato Bacco,
trasmettitori portatili in alta frequenza per il passaggio in tempo reale delle
comande.
«Si tratta di un mercato immenso» azzarda Gottardi che un
po’ si lamenta della scarsa cultura della clientela. È questo infatti uno degli
ostacoli principali all’ingresso dell’hi-tech soprattutto nel mondo della
ristorazione. Altro ostacolo è quello che il proprietario di Verona Software
chiama “il misuratore fiscale”, il registratore di cassa che ha fatto pensare a
molti operatori che con l’informatica ci si potesse anche fermare lì. Perché
comprare un pc quando questo aggeggio mi fa già un sacco di cose, si sono
chiesti in molti senza comprendere che con hardware e software si possono
realizzare progetti molto più interessanti. Per cercare nuovi clienti la società
scaligera ha concluso accordi interessanti con Heineken e Birra Peroni. Da
qualche anno infatti le case birrarie hanno deciso di lanciarsi nella
realizzazione di circuiti di locali a marchio proprio (i Crazy bull della
Peroni) oppure presso i quali organizzare eventi musicali (è il caso
dell’Heineken music club). L’intesa raggiunta permette alla società veronese di
occuparsi della parte informatica dei locali installando le proprie soluzioni.
Ma anche se si parla sempre di birrerie Gottardi ci tiene a raccontare che ogni
locale fa storia a sé. Un minimo di personalizzazione è infatti sempre gradita.
Nella ristorazione opera anche la Ericsoft che ha il suo quartier generale a
Riccione, una zona dove operano molte software house legate al mondo dei
pubblici esercizi. Ovviamente non si tratta di un caso. A parte la straordinaria
concentrazione di clientela Roberto Sartini fa notare come la riviera romagnola
rappresenti una formidabile scuola per chi come Ericsoft si occupa di gestionali
per questo settore.

Per realizzare
programmi di questo tipo è infatti indispensabile conoscere a fondo il lavoro
dei locali e in questo senso la zona che comprende le capitali del turismo si
può tranquillamente definire l’università del settore. Oltre a confermare il
buon andamento del settore, Sartini spiega che le personalizzazioni riguardano
più gli alberghi dei ristoranti. I primi hanno infatti, oltre a una maggiore
presenza di imprenditori, anche strutture più complesse che richiedono maggiori
aggiustamenti al software della società di Riccione che comunque prevede moduli
che permettono di coprire le esigenze di piccole e grandi strutture. Più che sul
gestionale, che soprattutto per gli alberghi considera un settore che sta
andando verso la maturazione, Sergio Gandola, presidente di Siges
group
preferisce mettere l’accento su quelle che definisce
«applicazioni collaterali al gestionale vero e proprio». Gandola è
convinto che il gestionale deve evolversi verso il Web per poter ricevere le
prenotazioni via Internet, ma anche interfacciarsi con il centralino per gestire
attività particolari come quella delle sveglie di gruppo. «Il gestionale
deve interfacciarsi con tutto
» spiega, senza dimenticare però che Internet
deve essere a disposizione dell’azienda hotel, ma anche dei suoi clienti. È
questo, secondo il presidente della società milanese, un altro possibile terreno
di sviluppo. «Le postazioni Internet per la clientela ormai non riguardano
solo gli alberghi di fascia alta
» sottolinea, spiegando che un punto
Internet nella hall dell’albergo ormai è quasi obbligatorio.
Isdn, Adsl o, in
qualche caso, Hdsl sono i tipi di connessione scelti dagli albergatori, mentre
per ora, forse anche perché si tratta di una innovazione recente, non sembra
attecchire il wi-fi. «Il mercato turistico sta vivendo un momento di
notevole impulso
– racconta Gandola – e offre buoni margini se si è
innovativi. Il problema è che vista la diversità di strutture non esiste un
pensiero comune
». Comunque i soldi anche qui si fanno soprattutto con i
servizi.
Ma come si fa a raggiungere una clientela così vasta? Al solito
menu che prevede la presenza alle fiere di settore il presidente della società
milanese aggiunge una voce importante. Si tratta di una rivista trimestrale,
Computel Turismo, inviata a quindicimila clienti dove si spiega
il rapporto fra Ict e turismo. Sul numero in partenza in questi giorni, guarda
caso, si parla di Internet.

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