Tu chiamale, se vuoi, tentazioni

Ovvero, quando il realismo ha la meglio sul reality.

6 maggio 2004 Ma come fa un uomo con due donne, dentro una casa?

Non fa, semplice.
Bastava chiedere alle nonne per saperlo: “un
cavaliere fra due dame fa la figura del salame
“.
Patrick, in mezzo a
Katia e Serena è lo spettacolo dell’indifferenza, del’indecisione ragionata,
della sequenza attiva del non luogo a procedere.
E’ la tentazione svestita e
messa li per quello che e’: una fregnaccia. Quando leggerete queste frivolezze
il GF4 sarà gia’ finito (tonibinarellianamente, noi che scriviamo il giorno
prima, diciamo: prima Serena, secondo Patrick, terza Katia).
E tutto andrà
subito metaforizzato, metabolizzando il concetto delle innocue tentazioni, che
fanno girare il mondo.
Che bella tentazione quella di Ibm di comprarsi
Siebel, ora che a capo della casa di Tom c’è un Michael Lawrie, tipo uno che si
è sparato 26-anni-26 ad Armonk con la casacca blu.
Ma, siamo pronti a
scommetterci, non commetteranno l’errore di passare da una società di pura
infrastruttura a una di pret-a-porter (leggasi: soluzioni gestionali).
E il
tutto senza perdere tempo a vedere i reality show per farsi un’idea.
E che
bella tentazione quella di Google di quotarsi in borsa.
Ma mica come il
parco buoi di attendeva.
Numero di azioni e valore medio sconosciuto.

Nasdaq o Nyse?
Non si sa.
A chi le azioni?
A noi, dicono Sergey
Brin e Larry Page.
Ovvero, il controllo a chi dell’azienda ne fa parte già
adesso, giusto per evitarsi quelle fastidiose scalate, che magari ti fanno
finire in mano a una Microsoft qualsiasi.
Ma, allora, che razza di
quota-tentazione è?
E’ della miglior specie: innocua.

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