Triole, il cammino verso il Tco di Fujitsu Siemens

La strategia globale, nata per fornire soluzioni che riducano il Total cost of ownership dell’It, accentua il focus sul business critical computing attraverso lo sviluppo di tecnologie adattative per l’infrastruttura, che deve mantenersi allineata ai cambiamenti di processo e organizzativi.

Le aziende si trovano costantemente nella mischia, costrette ad affrontare numerose sfide, tra cui accrescere l’efficienza dell’It dovendo “fare di più con meno risorse”, adeguare l’infrastruttura esistente alle mutevoli esigenze del mercato e assicurare la business continuity. Per rispondere a queste esigenze, il Gruppo Fujitsu (Fujitsu per Giappone e Asia-Pacifico; Fujitsu Computer Systems per il Nordamerica; Fujitsu Services e Fujitsu Siemens Computers per l’area Emea) ha delineato il profilo di Triole, una strategia globale per lo sviluppo e l’implementazione di prodotti, soluzioni e servizi, che si pone l’obiettivo di ridurre il Tco, sviluppando proposte destinate a migliorare l’efficienza, l’agilità operativa e la business continuity. L’iniziativa, che va inquadrata nel programma a lungo termine di Fujitsu Siemens per il business critical computing, coprirà un ampio ventaglio d’offerta, dai server ai mainframe, dallo storage al middleware.


Triole fa leva su tre tecnologie chiave quali virtualizzazione, automazione e integrazione e il nome stesso ne dà testimonianza. Come spiegato da Pierfilippo Roggero, amministratore delegato di Fujitsu Siemens Computers, “il nome Triole non si lega a un prodotto ma vuole rappresentare la triade di obiettivi che cerchiamo di raggiungere mediante un tris di tecnologie”.

Prodotti e soluzioni


Un esempio di applicazione della strategia nella virtualizzazione è la soluzione FlexFrame for mySap Business Suite, frutto dello sviluppo congiunto di Fsc, Network Appliance e Sap, applicazione pratica del concetto di Adaptive computing di Sap basato su NetWeaver. La soluzione sostituisce i vecchi ambienti composti da numerosi e complessi server dedicati, con un approccio modulare che incorpora tecnologie quali i server di Fsc Primergy (inclusi i blade) e i dispositivi storage di NetApp.


Secondo Fsc, FlexFrame semplifica l’infrastruttura, introducendo funzionalità ondemand e di autonomic computing che riducono il Tco di oltre il 30%.


Ulteriore esempio pratico di virtualizzazione è quello che riguarda l’appliance CentricStor per applicazioni nearline storage che permette di collegare in maniera diretta una varietà di piattaforme server ai sistemi di back-up. Riducendo il downtime dei server attraverso una procedura di back-up più veloce, CentricStor migliora la produttività degli utenti finali. Il caching dei dati di backup permette di limitare il numero di sistemi a nastro, con riduzione dei costi infrastrutturali. L’automazione dei processi di backup, inoltre, comprime le esigenze amministrative.


Per quanto riguarda l’automazione, poi, le grandi farm di blade server Primergy autoinstallanti permettono di implementare centinaia di server nell’arco di un’ora.


Triole comprende anche un’offerta per l’integrazione dei componenti per l’infrastruttura It.


Un esempio è fornito dalla suite middleware OpenSeas, che permette l’integrazione dei sistemi e delle applicazioni legacy con nuove soluzioni come quelle destinate al Web e agli ambienti in mobilità. Elemento chiave, poi, è la roadmap definita per lo sviluppo di soluzioni e prodotti.


Nei piani relativi ai server Windows e Linux Primergy, per esempio, figura un centro di controllo As (Adaptive service) che provvederà a caricare automaticamente il software applicativo su ulteriori server in caso di incremento del workload.


Anche il futuro centro controllo As per i server Solaris/Sparc Primepower permetterà di riallocare su richiesta le risorse disponibili adeguando il sistema ai mutamenti del workload applicativo senza intervento manuale.


Per consentire ai clienti un’ulteriore flessibilità, le aziende facenti capo al Gruppo Fujitsu prevedono anche di introdurre un processo strutturato per il pre-collaudo in laboratorio dei componenti tipici dell’infrastruttura It e la loro organizzazione in template riutilizzabili.

E l’Italia?


“Nella sua essenza di strategia comune – ha proseguito Roggero -, Triole non prevede differenze implementative da country a country, a copertura dei diversi mercati”. L’approccio, comunque, e la cosa va da sé, prende in considerazione in primo luogo i clienti di taglio enterprise dove è già in essere il concetto di razionalizzazione dell’infrastruttura. Senza, tuttavia, porsi limiti. “Non solo le grandi imprese – ha detto ancora il manager – dispongono di infrastrutture complesse. In realtà, Triole non aggiunge tecnologie o prodotti ma vuole proporre in modo più integrato e razionale tutta un’offerta, comprese le practice implementative, che era già presente in azienda”. E per far ciò, Fsc punta sulla propria struttura di servizi professionali, che dopo aver valutato la situazione effettiva, analizza l’installato, le applicazioni che vengono impiegate e il modo di integrarle garantendo flessibilità e agilità. “Ovviamente l’obiettivo è di gestire il progetto presso il cliente – ha concluso il manager – e ci avvaliamo non solo di risorse interne ma anche di una struttura di service partner”.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome