Trend Micro verifica l’affidabilità e la reputazione dei siti web

TrendProtect fornisce informazioni basate su codici-colore riguardanti l’affidabilità di un sito web e la sicurezza delle singole pagine al suo interno.

Anche Trend Micro lancia il suo tool per la verifica della “reputazione”
dei siti web.

Il nuovo strumento si chiama TrendProtect e fornisce agli
utenti informazioni basate su codici-colore riguardanti l’affidabilità di un
qualsiasi sito web e la sicurezza delle singole pagine al suo interno.


L’obiettivo è quello di prevenire la visita di pagine Internet
potenzialmente dannose, contenenti – ad esempio – spyware o malware.

La
soluzione messa a disposizione gratuitamente da Trend Micro impiega speciali
tecniche di “filtering” per passare al setaccio i contenuti del sito web che ci
si accinge a visitare allertando l’utente nel caso in cui dovessero essere
rilevati elementi sospetti oppure nocivi.

Compatibile sia con Internet
Explorer che con Firefox, il servizio opera sotto forma di plug-in per il
browser.
Il funzionamento ricorda da vicino quello di “SiteAdvisor”, del
concorrente McAfee: anche in questo caso, infatti, i siti pericolosi vengono
segnalati direttamente, ad esempio, nelle pagine dei risultati delle ricerche
effettuate con Google.

Lo strumento TrendProtect è prelevabile a questo
indirizzo
.

La tecnologia TrendProtect sarà integrata da Trend Micro
anche in OfficeScan 8.0, attualmente in versione beta.

Il prodotto,
compatibile con Windows Vista offrirà anche una completa protezione antispyware
proponendosi come un’ottima scelta per gli ambienti aziendali.


Diversamente da altri tool similari, i prodotti di Trend Micro poggeranno su un
database dinamico che registra tutti gli indirizzi IP ricollegabili ad attività
illecite.
L’archivio viene mantenuto costantemente aggiornato tanto da tener
traccia, giornalmente, di circa 300 milioni di domini.
I portavoce Trend
Micro hanno fatto presente come ogni cinque minuti il database si arricchisca di
un nuovo indirizzo.

Il pericolo botnet sul quale Trend Micro sembra
puntare sempre più il dito viene confermato anche nel recente studio condotto da
Symantec.

I ricercatori della società di Cupertino (California)
riportano l’individuazione di circa 6 milioni di sistemi bot infetti nell’ultimo
semestre 2006 con un incremento del 29% rispetto ai primi sei mesi dello stesso
anno.

Con il termine “botnet”, ricordiamo, si fa riferimento ad una rete
di sistemi collegati ad Internet che, a causa di falle nella sicurezza o a
mancanze dell’amministratore, vengono “attaccati” da virus od altri componenti
malware permettendone il controllo remoto da parte di persone non autorizzate.


Malintenzioni possono, a questo punto, trarre dai sistemi ormai violati
per avviare attacchi di massa.

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