Trend Micro: serve una protezione smart

Oggi i malware non sono più mondiali, ma regionali, e non esiste differenza tra il mondo del lavoro e quello privato. La considerazione è di Rodolfo Falcone, country manager di Trend Micro Italy, che sottolinea come i dipendenti spesso abbiano comporta …

Oggi i malware non sono più mondiali, ma regionali, e non esiste differenza tra il mondo del lavoro e quello privato. La considerazione è di Rodolfo Falcone, country manager di Trend Micro Italy, che sottolinea come i dipendenti spesso abbiano comportamenti scorretti, intenzionalmente o per ignoranza, e come vadano educati e controllati nell’uso del Web.

Gli attacchi mirati sono passati dai 2 alla settimana nel 2005 ai 1.100 ogni 16 ore nel 2007, per cui secondo Falcone il responsabile della sicurezza aziendale deve farsi varie domande: dispongo di una politica di sicurezza aziendale condivisa da tutti? I siti visitati sono sicuri? Dove sono memorizzati i dati? Tutti i punti di accesso sono controllati? È necessario, quindi, affrontare il problema sicurezza convincendo il top management che le azioni da compiere non sono costi per l’azienda ma investimenti per il business.

Le soluzioni proposte da Trend Micro per far fronte alle minacce che arrivano dal Web sono state realizzate con gli stessi strumenti usati dagli hacker. Con la strategia Smart Protection Network, la società controlla a livello mondiale pagine Web, network e file, per cui quando un utente vuole visitare un sito, se quest’ultimo è infetto e la macchina è protetta da Trend Micro, la richiesta viene rimandata a Google, e quindi la società è tutelata. La strategia è che va oltre gli approcci incentrati sul blocco delle minacce, in quanto si appoggia su una rete globale di intelligence per bloccare gli attacchi Web prima che tocchino la rete o il computer. Alle funzionalità di e-mail e di Web reputation, oggi si è aggiunta la File reputation, che è in grado di relazionare tutti questi ambiti. La Smart Protection Network di Trend Micro processa giornalmente oltre 50 milioni di nuovi indirizzi Ip/Url e 1,5 miliardi di spam.

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