Dalla 18esima edizione del report Deloitte TMT Predictions emergono dei trend 2019 che fanno capire come la consumerizzazione dell’It sia entrata in una nuova era, con ritmi più serrati e diffusione più ampia.
Innanzitutto Deloitte prevede che il 2019 sarà l’anno in cui le reti wireless 5G approderanno su vasta scala sui nostri mercati.
5G, trend milionario
Nel 2018 il 5G è stato testato da 72 operatori ed entro la fine del 2019 saranno almeno 25 gli operatori telefonici che lanceranno il servizio 5G (prevalentemente nelle città), con altri 26 operatori che seguiranno nel 2020.
Saranno venduti circa 1 milione di telefoni 5G, su una previsione totale di 1,5 miliardi di smartphone venduti nel 2019, verranno venduti un milione di modem 5G e saranno installati circa 1 milione di dispositivi fissi con accesso 5G wireless.
Nonostante i grandi numeri i trend sull’adozione del 5G sono conservativi: assisteremo ad un’adozione lenta ma costante del 5G come avvenuto per l’adozione del 4G. Anche se nell’ultimo decennio le reti 4G si sono diffuse notevolmente, sarà solo nel 2019 che il 4G diventerà realmente la tecnologia wireless più utilizzata in tutto il mondo e tuttavia, secondo la GSMA, l’utilizzo di 4G non supererà comunque il 50%idi tutti gli abbonati a livello mondiale fino al 2023 – a distanza di 14 anni dal lancio.
Ciò significa che, nonostante venga lanciata nel 2019, nel 2025 il 5G sarà probabilmente ancora una tecnologia relativamente di nicchia, con una previsione di 1,2 miliardi di connessioni che rappresentano solo il 14% del numero totale di connessioni mobili non IoT in tutto il mondo.
Successivamente l’utilizzo del 5G si diffonderà più rapidamente di quanto fece il 3G, che fu lanciato nel 1998 come prima rete veloce e richiede molti anni per ottenere una diffusione omogenea.
Secondo i trend di Deloitte nel 2025 il tasso di adozione della rete 5G sarà diversa tra le differenti geografie: il 49% negli USA, il 45% in Giappone, il 31% in Europa e il 25% in Cina, mentre in America Latina, Medio Oriente e Africa la percentuale sarà solo ad una cifra. Questo significa che tra dieci anni, i provider continueranno a lanciare la rete 5G.
La consacrazione degli smart speaker
Il 2019 sarà probabilmente l’anno di successo per gli smart speaker con una crescita importante delle vendite. Restano però da verificare le prospettive a lungo termine.
Deloitte prevede che il settore degli smart speaker con connessione internet e assistenti digitali integrati nel 2019 varrà 7 miliardi di dollari e saranno vendute 164 milioni di unità adì un prezzo medio di 43 dollari.
Entro la fine del 2018 si prevede che verranno vendute di 98 milioni di unità a una media di 44 dollari ciascuna, per un fatturato totale dell’industria di 4,3 miliardi di dollari.
Un tasso di crescita del 63% che renderebbe gli smart speaker la categoria di dispositivi connessi in più rapida crescita in tutto il mondo nel 2019 e porterà ad avere oltre 250 milioni di unità installate entro la fine dell’anno.
Il principale trend di crescita per gli smart speaker è nei paesi non di lingua inglese. Secondo Deloitte lo smart speaker è stato il dispositivo con il più alto tasso di crescita anno su anno già verso la metà del 2018 in sei dei sette mercati in cui erano disponibili (Cina urbana, Stati Uniti, Giappone, Regno Unito, Canada e Australia, con solo la Germania in ritardo).
La localizzazione dei dispositivi richiede sicuramente costi e tempo, ma non si tratta di ostacoli insormontabili e la dimensione dei nuovi mercati offre un ampio incentivo per i produttori di smart speaker.
La domanda potenziale di smart speaker potrebbe tradursi in miliardi di unità, forse addirittura superiore a quella degli smartphone poichè questi device hanno il vantaggio di poter essere installati in ogni stanza di case, alberghi, in ogni ufficio, in ogni aula scolastica o in ogni letto di un ospedale. Alcune grandi catene di alberghi hanno già pianificato l’adozione di smart speaker, ma ci sono numerose attività che potrebbero beneficiarne, ad esempio nei ristoranti, laboratori chimici, fabbriche e gli ospedali.
Intelligenza artificiale, on premise o su cloud
Secondo i trend di Deloitte l’intelligenza artificiale diventerà uno strumento accessibile anche grazie ai servizi cloud che offriranno soluzioni standardizzate.
Il mercato sta cambiando rapidamente e anche le tecnologie più avanzate stanno diventando accessibili alle organizzazioni che finora non si sono avvicinate all’intelligenza artificiale per via dei costi proibitivi o per mancanza di competenza tecnica.
Deloitte prevede che nel 2019 le aziende accelereranno notevolmente l’adozione e l’utilizzo di software e servizi di intelligenza artificiale basati su cloud.
Si stima che si raggiungeranno tassi di adozione di oltre l’80% nel 2020 grazie all’installazione di cloud enterprise software con intelligenza artificiale e servizi cloud enterprise con intelligenza artificiale.
La scelta tra una soluzione enterprise con intelligenza artificiale, come S4/HANA di Sap e Einstein di Salesforce, o una soluzione di intelligenza artificiale su cloud come quella fornita da AWS dipenderà principalmente dall’esigenza di personalizzazione delle aziende.
La ricerca Deloitte su 1.900 manager che hanno avviato implementazioni di intelligenza artificiale, evidenzia come gli ostacoli all’adozione di soluzioni di intelligenza artificiale siano le criticità di gestione del dato, l’accesso a dati di qualità, la pulizia dei dati e il training dei sistemi di intelligenza artificiale. Inoltre risulta spesso complesso integrare l’intelligenza artificiale nei processi e nei workflow esistenti nelle aziende.
Il cloud avrà comunque il beneficio di guidare implementazioni di intelligenza artificiale su vasta scala, consentirà un migliore ritorno sull’investimento (ROI) e porterà le aziende ad un maggiore investimento in intelligenza artificiale. È importante notare che vedremo la democratizzazione delle capacità e dei benefici dell’intelligenza artificiale, che fino ad ora erano stati riservati solo agli early adopter, ossia realtà come Google, Amazon, Baidu, Alibaba e Tencent.
Il trend dello sport in TV è una scommessa
Le scommesse sportive influiscono sulla visione delle partite in TV. In particolare i giovani scommettono sulle partite e poi guardano in TV i match sui quali hanno scommesso. Negli Stati Uniti, in particolare, Deloitte prevede che il fattore scommesse influirà su circa il 40% di tutti gli uomini tra i 25 e i 34 anni spettatori di TV.
A livello globale il gioco d’azzardo è un settore che vale circa mezzo trilione di dollari. Le scommesse sportive tendono a costituire circa il 40% del mercato totale, ovvero circa 200 miliardi di dollari l’anno. Un rapporto di QYResearch Group stima che le scommesse sportive cresceranno di circa il 9% all’anno tra il 2018 e il 2022.
E un trend digitale per il 2019 è la diffusione sui canali tradizionali degli eSport, ossia i videogiochi online competitivi con una struttura di un campionato professionale tradizionale.
Il settore degli eSport include numerosi titoli di giochi, campionati e giocatori in competizione su varie piattaforme: PC, console e dispositivi mobili. Sebbene il settore sia ancora giovane, è rappresentativo dell’evoluzione del consumo dei media da parte degli utenti e della loro interazione.
Deloitte prevede che nel 2019 il settore eSport si espanderà del 35% negli USA grazie a pubblicità, licenze e vendite in franchising, mentre in Asia ha già raggiunto la maturità. Nel complesso, gli analisti prevedono che i ricavi del mercato globale degli eSports raggiungeranno il miliardo di dollari nel 2019, spinti dalla pubblicità, dai diritti di trasmissione e dall’espansione della lega.
Cina campione di digitale
Deloitte prevede che nel 2019 e per altri anni a venire la Cina possiederà le reti di telecomunicazione migliori al mondo. L’infrastruttura di telecomunicazione presente nel paese fornirà una solida base per la crescita di almeno tre nuovi settori di business: mobile payment, mobile commerce e bikesharing, ognuno dei quali potrebbe generare decine di miliardi di dollari di entrate ogni anno entro il 2023.
Si prevede che in Cina, 600 milioni di persone utilizzeranno i loro telefoni per effettuare pagamenti mobile dall’inizio del 2019, circa 550 milioni di persone utilizzeranno regolarmente i loro smartphone per effettuare acquisti online, e circa 200 milioni di persone utilizzeranno i servizi di bike sharing.
Il fatto che la Cina predisporrà nel 2019 della più grande implementazione al mondo di FTTP (fiber-to-the-premise), abbia già il più grande network 4G al mondo e sia destinata a diventare il mercato leader del 5G, rende questo paese il più connesso a livello globale oltre che quello con la connessione più rapida, con velocità media di 500 megabit al secondo.
Inoltre la Cina dispone anche della digital user base più connessa al mondo con più di 825 milioni di persone previste online nel 2019.
I punti di forza della Cina in termini di connettività e user base saranno probabilmente un fattore chiave che consentirà al paese di diversificarsi notevolmente in varie fasi della produzione e nello sviluppo ed esecuzione di nuovi modelli di business digitali.
L’iper connettività consentirà una notevole diffusione dell’intelligenza artificiale e di altre tecnologie avanzate. Negli ultimi anni infatti si è assistito a una crescita del finanziamento estero delle start-up tecnologiche cinesi in generale, nonché all’aumento delle valutazioni di un certo numero di società tecnologiche cinesi private e pubbliche.