Tre diversi modelli

Il Rapporto dell’Osservatorio del Politecnico di Milano chiarisce che ci sono diversi modelli di fatturazione elettronica da prendere in considerazione: • Modelli di conservazione sostitutiva delle fatture, inviate ai clienti (fatture attive) o ri …

Il Rapporto dell’Osservatorio del Politecnico di Milano chiarisce che ci sono diversi modelli di fatturazione elettronica da prendere in considerazione:

• Modelli di conservazione sostitutiva delle fatture, inviate ai clienti (fatture attive) o ricevute da fornitori (fatture passive), dove l’enfasi è posta sulla dematerializzazione del documento fattura, secondo le indicazioni previste dalla normativa;

• Modelli di fatturazione elettronica “in senso stretto” e “a norma di legge”, quando rimane documento elettronico in tutto il suo ciclo di vita: questi modelli a loro volta si classificano in fatturazione elettronica non strutturata (le fatture sono scambiate in formato elettronico non strutturato come per esempio Tiff o Jpeg), e fatturazione elettronica strutturata (quando il formato e i dati riportati nelle fatture sono interpretabili ed elaborabili automaticamente dai sistemi informativi del cliente);

• Modelli di integrazione del ciclo ordine-pagamento, dove l’enfasi progettuale è posta sullo scambio dei principali documenti del ciclo (dati anagrafici e commerciali, ordini, documenti di trasporto, fatture, avvisi di pagamento e via dicendo) in formato elettronico strutturato, secondo una sintassi e una semantica condivise tra le parti.

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