Tre bandi per imprese, startup, centri di ricerca e specializzazione territori

Stanziati dal Governo 256,5 milioni di euro per rafforzare le reti telematiche e le infrastrutture digitali, potenziare dotazioni logistiche e infrastrutturali, realizzare sistemi per l’archiviazione digitale di libri e archivi, sviluppare soluzioni e servizi innovativi di pubblica utilità.

Potenziamento delle infrastrutture di ricerca delle Università e degli
Enti Pubblici
di Ricerca nelle Regioni della Convergenza
(Sicilia, Calabria, Puglia e Campania), elaborazione di progetti di
innovazione della Pa
per garantire servizi di elevata qualità ai
cittadini; sostegno alla competitività delle imprese, anche a livello
di start up
, attraverso quattro iniziative di ricerca e innovazione.
Sono queste le tre direttrici che i
ministri dell’Istruzione e dello Sviluppo economico, Francesco Profumo e
Corrado Passera, intendono perseguire con altrettanti bandi per l’innovazione
nel Mezzogiorno.

Le risorse a disposizione ammontano a 256,5 milioni di euro e sono quelle
del Piano di Azione e Coesione, a cui Miur e Mise hanno aderito nel corso del 2012 e che è stato elaborato dal governo
per velocizzare la spesa dei Fondi Strutturali a favore delle Regioni della
Convergenza, indirizzandoli verso obiettivi più coerenti con l’attuale
situazione di crisi socio-economica.

Sul fronte del Potenziamento infrastrutturale del sistema
della Ricerca,
l’obiettivo
principale del bando, che può contare su un finanziamento di 76,5 milioni di
euro
, è individuare nuovi investimenti e iniziative in grado di sostenere
lo sviluppo del sistema della ricerca e dell’istruzione, nelle Regioni della
Convergenza, attraverso il potenziamento delle strutture di servizio.

A tal
fine, il bando si articola su tre linee di intervento. La prima prevede la
creazione, l’adeguamento, il rafforzamento e consolidamento strutturale di reti
telematiche e infrastrutture digitali
(Ict), sul modello di quelle esistenti,
mediante lo sviluppo e l’adozione di soluzioni innovative e tecnologicamente
avanzate. La seconda linea di intervento riguarda il potenziamento di
strumentazioni e dotazioni logistiche e infrastrutturali
, necessarie per il
monitoraggio ambientale e territoriale. Infine, il bando contempla la realizzazione
strutturale di sistemi di gestione dell’archiviazione digitale di libri e
archivi
attraverso soluzioni standard aperte, nella logica dell’open government
e open access.

Mise e Miur
hanno poi stanziato 150 milioni di euro per favorire la ricerca e lo
sviluppo di soluzioni e servizi innovativi di pubblica utilità
, al momento non
presenti sul mercato. Tali risorse saranno impiegate attraverso lo strumento
dei bandi pre-commerciali, a cui potranno partecipare tutte le amministrazioni
pubbliche delle Regioni Convergenza.

Attraverso un’apposita “Chiamata di idee”,
le Pa interessate potranno descrivere il proprio fabbisogno di servizi
innovativi e progetti tecnologici e di ricerca che, in linea con le indicazioni
del VIII Programma quadro di ricerca e innovazione Horizon 2020, comportino una
ricaduta positiva sul tessuto industriale della propria comunità di
riferimento.

Una commissione mista Mise-Miur si occuperà di vagliare le proposte avanzate
dalle Pa, formando un’apposita graduatoria. Le proposte migliori saranno poi
utilizzate come base dei bandi precommerciali veri e propri, attraverso i quali
saranno selezionate le imprese incaricate di svolgere, tramite il finanziamento
pubblico, le attività di ricerca e sviluppo necessarie alle esigenze delle Pa.
Attraverso questa iniziativa sperimentale, le amministrazioni locali potranno
svolgere un ruolo importante nella promozione e nella realizzazione di prodotti
e servizi di ricerca oggi non esistenti e che, una volta funzionanti, potranno
supportare sensibilmente lo sviluppo industriale ed economico del
territorio.

Il terzo bando riguarda i progetti per il sostegno
delle Startup
e ha l’obiettivo di sostenere la competitività delle imprese, in
particolare delle micro, piccole e medie delle regioni della Convergenza,
attive da meno di sei anni (start up o spin-off), in collaborazione con
università, centri di ricerca, amministrazioni pubbliche e grandi imprese. I
progetti avranno a disposizione 30 milioni di euro e si articoleranno su
quattro direttrici per la valorizzazione e gestione dell’imponente flusso di dati
generati dalle tecnologie digitali (Big Data, 8 milioni); utilizzo di
tecnologie digitali per innovare le modalità di produzione, fruizione e
distribuzione dei contenuti culturali (Cultura a impatto aumentato, 14
milioni
); valorizzazione di iniziative di innovazione in ambito sociale
(Social Innovation Cluster, 7 milioni) esviluppo all’interno delle
Università italiane di luoghi di contaminazione fra studenti di discipline diverse
per promuovere la cultura dell’imprenditorialità e dell’innovazione
(Contamination Labs, 1 milione).

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