Tragitti personalizzati per evitare il traffico

Settembre 2008 Il campo dei navigatori satellitari GPS negli ultimi tempi è stato teatro di una delle crescite più vigorose nel mercato dell’elettronica, trasformandosi da una nicchia d’élite a un terreno di competizione focalizzato su una vasta utenza, sia come strumento di lavoro sia come svago. La competizione ha fatto moltiplicare i modelli, migliorare le prestazioni e scendere notevolmente i prezzi: il costo di un navigatore GPS è passato dai circa 1.500 euro per un modello fisso, che poteva essere installato solo su determinati modelli di automobili di alta gamma ed era inamovibile, a soli 69 euro per un GPS portatile completo utilizzabile su qualsiasi automobile e anche su altri mezzi di trasporto o a piedi. Inoltre, sempre più spesso cellulari e palmari vengono dotati dai produttori di modulo GPS interno, che consente di installare e sfruttare diversi software di navigazione a propria scelta portandoli sempre con sè.

In questa occasione ci si concentrerà sui navigatori stand-alone o PNA (Personal Navigation Assistant), ricordando però che per il professionista che già utilizza un palmare o uno smart­phone Windows Mobile o Symbian esiste l’alternativa rappresentata dai software di navigazione, solitamente realizzati dagli stessi produttori dei navigatori stand-alone, e utilizzabili tramite il modulo GPS interno presente nel proprio dispositivo mobile, oppure tramite moduli GPS esterni Bluetooth o inseribili nello slot SD.

Panoramica prodotti
I navigatori stand-alone oggi sul mercato possono essere divisi in quattro fasce di prezzo: entry-level (70-150 euro), media (150-250 euro), alta (250-400 euro) e top di gamma (oltre 400 euro). Il prezzo è legato a diverse caratteristiche: estensione delle mappe preinstallate, dimensioni dello schermo, funzionalità avanzate software e caratteristiche aggiuntive hardware.

Iniziando dalle mappe, lo stesso navigatore può avere prezzi diversi a seconda della copertura delle mappe, ad esempio i Navigon 2100max e 2110max sono esattamente identici, ma il primo costa 229 euro perché ha la sola mappa dell’Italia e il secondo 249 euro, perché ha l’intera Europa; il TomTom One costa 179 euro in versione Regional con la sola Italia e 199 in versione Europa, mentre il Mio C320 costa 199 euro con mappa Italia e 279 con mappa Europa. Scegliendo la sola mappa dell’Italia si può dunque risparmiare, ma se si acquistano mappe in seguito i prezzi saranno molto più elevati: ad esempio le mappe dell’Europa Navigon acquistate in seguito costano 99 euro e quelle TomTom 79 euro, contro i 20 euro di differenza al momento dell’acquisto. Dunque se si prevede di avere bisogno in futuro di mappe estere è meglio acquistarle subito assieme al navigatore.

Le dimensioni dello schermo sono un altro fattore che influenza il prezzo: i modelli top di gamma solitamente hanno schermi più ampi e in formato panoramico, anche se questa tendenza si sta attenuando negli ultimi mesi. Ad esempio lo schermo con diagonale 4,3 pollici in formato 16:9 sino a qualche tempo fa era disponibile solo sui modelli top come TomTom 9×0 o Navigon 7100 (oltre 400 euro), mentre ora lo troviamo anche sugli economici TomTom XL (199 euro), Navigon 2100max (229 euro), Mio C320 (199 euro) o Garmin nüvi 200 Wide (199 euro).

Le altre caratteristiche hardware sono invece ancora legate al prezzo di acquisto, ad esempio per avere il vivavoce Bluetooth nella gamma TomTom si deve come minimo acquistare un Go 530 (299 euro), nella gamma Navigon orientarsi sul top di gamma 8110 (449 euro), nella gamma Mio sul C520 (329 euro), e nella gamma Garmin sul nüvi 710 (330 euro). Anche il ricevitore TMC per le informazioni sul traffico si trova solitamente sui modelli più costosi.

Stesso discorso per le funzioni software più avanzate, appannaggio dei modelli di fascia alta. Nella gamma Navigon la funzione Reality View, che mostra un’immagine fotorealistica degli svincoli, si trova anche su modelli di fascia bassa, ma Panorama View 3D, che mostra in 3D la vera orografia con montagne e vallate tridimensionali, si trova solo sul top di gamma 8110. Nella gamma TomTom l’Indicatore di Corsia Avanzato, equivalente del Reality View, si trova solo a partire dal Go 530, così come IQ Routes, che calcola il percorso in modo intelligente tenendo conto del traffico mediamente riscontrato nelle diverse ore del giorno.
La funzionalità MapShare che consente di modificare personalmente le mappe e condividere le modifiche con altri utenti si trova invece su tutti i nuovi modelli TomTom, anche l’economico One Regional. Nella gamma Mio la funzionalità più avanzata è costituita dai monumenti e palazzi in 3D con texture fotorealistiche, disponibile solo nel modello top C620 (449 euro).

Il riconoscimento vocale, funzione utilissima che aumenta molto la sicurezza in quanto consente di dettare gli indirizzi al navigatore, è offerto da Garmin solo sul top di gamma nüvi 860T (499 euro), e da Navigon sul modello di punta 8110, mentre TomTom lo offre già a partire dal Go 530.
Le funzioni multimediali, come la riproduzione di brani MP3 (solitamente caricabili tramite slot per schede SD), si trovano in casa Navigon solo sul top 8110, in quella Garmin a partire dal nüvi 710, nella gamma Mio a partire dal C520, e TomTom le offre già dal Go 530.

Infine, da segnalare che la durata della batteria può variare nettamente anche in modelli molto simili, ad esempio il Mio C320b ha una batteria di durata dimezzata rispetto al C320: controllare sempre la capacità della batteria, e se si intende usare il navigatore anche al di fuori dell’automobile orientarsi su modelli con batterie oltre i 1.000/1.200 mAh.

Pericoli e vantaggi per la sicurezza dei navigatori GPS
Il navigatore GPS può essere pericoloso. Il rischio però non dipende dal navigatore in sé ma dall’utente che ne fa un uso scorretto, guardando la mappa a schermo o peggio cercando di digitare comandi e indirizzi mentre sta guidando, operazioni che possono provocare facilmente incidenti anche mortali: gli stessi rischi si corrono infatti se ci si distrae usando l’autoradio o peggio il cellulare. Non si ripeterà mai abbastanza che staccare lo sguardo dalla strada anche per un solo attimo può essere fatale per la propria vita e quella degli altri: le decine di metri percorsi in quell’attimo fanno la differenza tra evitare l’impatto e provocare una tragedia: un bambino che si butta improvvisamente dal marciapiede può essere ucciso invece che salvato con una frenata solo perché in quel momento non si guardava la strada. L’uso corretto del navigatore richiede invece la programmazione del percorso prima di avviare il veicolo per poi sfruttare la voce che indica le svolte senza mai guardare lo schermo durante la guida. In questo modo la sicurezza addirittura aumenta, perché si evitano comportamenti pericolosi tipici di quando si cerca la strada giusta senza l’aiuto del navigatore come rallentare di colpo per leggere i nomi delle vie, cambiare improvvisamente direzione nei pressi degli incroci, ostacolare il traffico per chiedere informazioni ecc. Inoltre la sicurezza di non potersi perdere evita che l’ansia di sbagliare strada o arrivare in ritardo spinga a comportamenti pericolosi o infrazioni. Un notevole aiuto alla sicurezza arriva dai navigatori dotati di riconoscimento vocale, cui è possibile dettare a voce gli indirizzi di destinazione (vedere tabella per sapere quali). Utili anche la visualizzazione frecce direzionali invece della mappa per evitare distrazioni e il blocco dei comandi del navigatore durante la marcia del veicolo. Sui modelli TomTom troviamo anche un menu di emergenza con informazioni per soccorso stradale e medico.

Caratteristiche dei navigatori gps da tenere presenti per l’acquisto

• Il test del Garmin nuvi 770
• Il test del Navigon 8110
• Il test del TomTom Go Traffic 930 e 730