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Tracker per il fitness, otto modelli per stare in forma

Oggi quasi sempre sopraffatti dai più popolari smartwatch, ai tracker, o fitband, va comunque riconosciuto il merito di aver aperto il mercato dei wearable, proponendo al mondo consumer nuove opzioni, dalla semplice curiosità statistica alle prime nozioni di legame tra attività fisica e salute.

Il settore però, resta ancora oggi importante e attuale. Tra i due tipi di wearable, nel corso degli anni si è sviluppata un’offerta parallela e ben distinta. Per chi non vuole impegnarsi più del necessario, sia come spesa sia come funzionalità, il tracker quindi resta una soluzione valida.

Ingombro limitato e autonomia sicuramente maggiore, ormai si abbinano regolarmente a forme più curate e display sempre più spesso a colori. Il risultato è un’offerta variegata e alla portata di ogni esigenza, anche solo di chi vuole sperimentarne il potenziale prima di pensare se, come e quando pensare a uno smartwatch.

Apripista del movimento

A Fitbit va riconosciuto il merito di essere tra i primi a credere nelle potenzialità di un wearable consumer. dedicato alla salute. Partendo proprio dai tracker, la cui offerta è organizzata in due famiglie, dove Inspire 2 si può considerare il miglior rappresentante.

Incarna infatti il principio base di dispositivo leggero, semplice e al tempo stesso utile. In linea di massima, tutto ruota intorno alla lettura della frequenza cardiaca, requisito quindi essenziale, sul quale scegliere e costruire l’insieme delle funzioni desiderate.

Per definizione, deve essere un sottoinsieme di quelle offerte su uno smartwatch e proprio qui emerge la singola strategia.

Praticamente irrinunciabili le misure di passi, distanza e calorie bruciate durante tutto il giorno. Dall’unione, si arriva al monitoraggio delle attività fisiche. Nel caso specifico, quelle dichiarate sono una ventina, intese come classificabili in base alla disciplina.

Tra questi, rientra in genere anche il nuoto, importante quindi anche la resistenza all’acqua. La media in genere, indica fino a 50 metri, abbastanza per entrare tranquillamente in piscina o al mare.

Uno dei principali terreni di sfida recenti è inoltre il monitoraggio del sonno. Avvantaggiati da un’autonomia superiore agli smartwatch, nel caso specifico una settimana, e da un minore ingombro, è più facile indossare un tracker anche di notte e ricavare così indicazioni utili sulla qualità del riposo notturno e un quadro indicativo più completo dello stato generale di salute.

Da valutare le altre funzioni offerte, collegate elle relative app. Dal più recente supporto alla salute femminile, ai diversi algoritmi per calcolare lo stress e proporre relative sedute di respirazione guidata o la registrazione manuale degli alimenti, l’utilità nel lungo periodo è tutta da valutare e comunque soggettiva.

Importante invece valutare naturalmente anche il prezzo. Inspire 2 ha un display monocromatico inserito in una cassa da 3,7×1,68×1,29 cm, e costa 99,99 euro.

Occhio costante alla salute

Sulle forme di un tracker i margini di manovra sono piuttosto limitati. Dove si può intervenire con piccoli ritocchi caratteristici sono dettagli come design lineare o arrotondato. Per il vívosmart 4,  Garmin sceglie questa seconda strada.

Originale invece la disponibilità di due misure per la cassa, entrambe molto contenute e piuttosto alungate. Una da 15×10,5×197 mm e l’altra un po’ più grande da 15×10,5×223 mm. La dimensione del display da 48 x 128 pixel resta invece la stessa.

Per quanto di dimensioni ridotte, il display deve comunque essere touch. Importante quindi la presenza di pochi comandi essenziali sulla singola schermata, in genere visualizzati in sequenza. Garmin rinuncia anche al pulsante laterale spesso presente.

Questo non impedisce naturalmente di garantire la copertura di tutte le funzioni di base, compresi gli avvisi su una frequenza cardiaca anomala. Molto importante sottolineare, salvo espressa indicazione diversa, per tutti i dispositivi si tratta di indicazioni e non di letture a livello medico.

La differenza è da cercare su una tecnologia sulla quale l’azienda crede da tempo. Insolito infatti, trovare a questo livello di prodotti un sensore Pulse Ox  per rilevare la saturazione di ossigeno nel sangue. Per chi va spesso in montagna, può tornare utile anche la presenza di un altimetro barometrico.

La connessione impiega tipicamente il Bluetooth. Da considerare quindi, i relativi impatti sullo smartphone. D’altra parte, è anche la via per accedere al GPS e completare con il tracciamento la registrazione della attività fisiche.

Anche Garmin conferma l’autonomia media di una settimana, con il tracciamento completo. I dati raccolti sono memorizzati per due settimane. In linea anche il prezzo di 99,99 euro.

Il tocco di colore in più

Di regola, i tracker, almeno quelli di base, hanno un display monocromatico, dove eventualmente si può scegliere il colore. Va invece in direzione opposta Garmin, proponendo sul Galaxy Fit uno schermo a colori.

È questo il primo dettaglio a risaltare, per forme praticamente standard e dimensioni invece leggermente superiori con 45,1×18,3 mm.

Completo il tracciamento sia dei parametri vitali di base sia delle attività fisiche, dieci al riguardo quelle personalizzabili come preferite, Samsung può puntare anche su un altro aspetto.

Dove per molti è preferibile l’autonomia tra tracker e smartphone in questo caso si può puntare sulla sinergia. Uno degli obiettivi è infatti contare sulla maggiore compatibilità e auspicata affidabilità di un sistema dello stesso produttore.

Contrariamente a quanto si potrebbe ipotizzare, lo schermo a colori non sembra incidere sull’autonomia, dichiarata fino a 8 giorni di uso regolare. Aspetto ancora più interessante, neppure sul prezzo, di 79,99 euro.

Ambizione sportiva

Chi invece non nasconde l’ambizione di contare su un prodotto di sicuro valore è Polar. Il tracker A 370 ha infatti il prezzo di listino di gran lunga maggiore di tutti, 169,90 euro.

Pur non mancando naturalmente nessuna delle funzioni di base per notifiche e funzioni accessorie come la sveglia attraverso vibrazione, l’attenzione di Polar è espressamente rivolta alla pratica sportiva.

Si spiega così almeno in parte la differenza di prezzo dell’A370, con display a colori da 80×160 pixel in una cassa di 13×27 mm e un peso di circa 31 grammi. Il vero valore aggiunto vuole infatti essere l’affidabilità nel rilevamento dei dati.

Così, al posto di una libreria di quadranti o supporto alla fotografia, l’attenzione è rivolta a fornire all’app Flow dati più possibile precisi. Questa, permette tra l’altro di sincronizzare in automatico i dati di allenamento con altri servizi, tra cui Endomondo o MyFitnessPal.

Inoltre, un diario di allenamento per un centinaio di sport, archivia e visualizza sessioni e relative e statistiche. Da ricordarsi però, di dover mettere in preventivo una ricarica più frequente, secondo le indicazioni ogni quattro giorni massimo.

Il colore non paga

Importante per qualsiasi prodotto, il prezzo diventa ancora più vitale in un settore a rischio soffocamento dall’evoluzione tecnologica. La sfida si è prontamente accesa, portando a una serie di prodotti pronti a rompere le regole rispetto agli standard fissati in precedenza.

In prima fila tra chi scommette su una proposta vantaggiosa per gli utenti si colloca prontamente Huawei, il cui Band 4 è proposto a soli 29 euro.

Se l’affidabilità può essere messa alla prova solo con l’uso pratico, a prima vista le differenze si possono individuare in linee molto semplici e materiali meno ricercati. Dove invece non c’è grande spazio di manovra sono le dimensioni, in questo caso di 56×8,5×12,5 mm.

Abbastanza per contenere uno schermo da 0,96”, con risoluzione di 80×160 pixel. Anche in questo caso a colori, nella meno attuale tecnologia TFT.

Interamente in plastica, con cinturino in silicone, presenta un interessante accorgimento per la ricarica. Dove spesso i progettisti si sbizzarriscono con adattatori dalle forme più curiose, e non sempre all’insegna della praticità, in questo caso è tutto integrato nel cinturino, ben nascosto in prossimità dell’attacco superiore della cassa.

Sotto il profilo delle funzionalità, non manca niente. Alla frequenza cardiaca, passi, piani saliti e distanza si affiancano il monitoraggio del sonno e la registrazione delle attività fisiche. Comprese naturalmente, tutte le notifiche del caso da smartphone. Presente, anche se non attivo, il sensore SpO2.

Sempre più funzioni

Una via, quella di spingere all’estremo il rapporto qualità/prezzo, rilanciata ultimante da Xiaomi e sostenuta a tutti i livelli. Compreso il mondo dei tracker, dove l’azienda ha rilanciato di recente con Mi smart Band 5, uno dei modelli più nuovi in assoluto, al prezzo di 39,99 euro.

La qualità è inseguita prima di tutto con un display a colori da 1,1” con risoluzione di 126×294 pixel, fortemente arrotondato agli estremi della classica forma allungata. Per un ingombro complessivo di 46,95×18,15×12,45 mm.

Rispetto al modello precedente, piccoli interventi sul design hanno permesso di aumentare la superficie visible mantenendo invariate le dimensioni.

Qualcuna di meno rispetto ai rivali le discipline sportive riconosciute per la registrazione. D’altra parte, con undici scelte, è molto probabile la copertura di buona parte delle situazioni possibili.

Riguardo la valutazione sullo stato di salute complessivo, la combinazione dei dati anagrafici con quelli istantanei porta a calcolare PAI, una sorta di valutazione dell’indice di vitalità. In base a questo, consigliare eventuali misure per migliorarsi, dai semplici esercizi di respirazione, a indicazioni via app su come modificare il proprio stile di vita.

Da non trascurare, la possibilità di sfruttare il tracker come una sorta di telecomando per scatti fotografici a distanza dallo smartphone. Salvo naturalmente la compatibilità con ogni modello. Con la nuova versione inoltre, estesa la possibilità di scelta tra diversi quadranti. Interessante anche la possibilità di bloccare lo smartphone.

In linea con la maggior parte dei prodotti, la ricarica è affidata a un adattatore con attacco magnetico. Si spinge però decisamente oltre in termini di durata, arrivando a promettere di raggiungere la soglia delle due settimane.

Alternativa senza rimpianti

Sulla stessa linea, e non solo per fascia di prezzo, si colloca il pretendente Band 5 di Honor. Contrariamente a quanto ci si protrebbe aspettare, con qualche caratteristica molto più vicina a Xiaomi rispetto alla casa madre Huawei.

A parte però  forme nettamene distinte, più squadrate di ispirazione Fitbit, il display touch a colori ha una diagonale di 0,95”. In assenza di informazioni dirette dal produttore, per entrare nel dettaglio, bisogna però affidarsi a quelle non ufficiali recuperate online.

A partire dalle misure di 10,7×1,7×1,1 cm e un peso di 22,7 grammi, quest’ultimo tra i minori in assoluto. Anche il sensore SpO2 viene indicato come presente. Non è tuttavia precisato se siano state già ottenute le relative certificazioni e sia quindi attivo sul mercato europeo.

Ricca la scelta tra i quadranti tra cui scegliere, mentre le attività sportive registrabili sono qualcosa di meno, dieci. Per tutto il resto, la dotazione di serie appare completa, dal monitoraggio dei parametri e relative statistiche, fino alla valutazione del sonno.

In più, anche in questo caso il controllo remoto della macchina fotografica sullo smartphone e anche la gestione del lettore musica, con qualche riserva in più sulla compatibilità da verificare.

Ambizioso l’obiettivo di durata della batteria. Anche in questo caso infatti, l’autonomia dichiarata arriva a 14 giorni, mentre il prezzo sale leggermente a 24,99 euro.

L’opzione in più

Oltre ai modelli presentati, il panorama dei tracker sul mercato è molto più ampio. Si tratta però quasi esclusivamente di prodotti riconducibili a venditori stranieri, privi di una rappresentanza in Italia e soprattutto sui quali è difficile recuperare informazioni, a partire da un sito Web di riferimento.

Tra i pochi, se non l’unico a fare eccezione si può considerare Yamay. Anche se solo in inglese infatti, almeno per chi non ha familiarità con il tedesco, il produttore cinese offre le indicazioni del caso. In un’offerta comunque abbastanza ricca e specifica, SW351 non mostra particolare soggezione rispetto ai marchi più blasonati.

Il display da 0,96” a colori, nel senso di poter rappresentare un insieme limitato di tonalità all’interno di un insieme, fa da contorno a un insieme di funzionalità comunque completo.

Dal monitoraggio di frequenza cardiaca e sonno, fino alla registrazione delle attività sportive, quattordici per la precisione, il supporto per stare attenti alla salute non manca di certo. In più, copertura delle notifiche da smartphone e controllo della relativa fotocamera.

Non mancano inoltre anche i dettagli funzionali più frequenti, come l’invito al movimento per raggiungere il numero minimo di passo all’ora consigliati, o l’invito a non rallentare l’impegno per l’approssimarsi di un traguardo

L’acquisto può essere effettuato solo via Amazon, almeno come canale ufficiale, sul sito inglese dove il prezzo indicato è di 17,84 sterline, vale a dire circa una ventina di euro scarsi.

 

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