Tra clienti e fornitori serve equilibrio

Il responsabile dei sistemi informativi e tutta la sua squadra devono saper supportare e interpretare le esigenze aziendali al pari di quanto fa l’architetto con i suoi clienti: comprendere l’obiettivo, saperlo finalizzare ed essere in grado di canaliz …

Il responsabile dei sistemi informativi e tutta la sua squadra devono saper supportare e interpretare le esigenze aziendali al pari di quanto fa l’architetto con i suoi clienti: comprendere l’obiettivo, saperlo finalizzare ed essere in grado di canalizzare le richieste in modo che il risultato complessivo sia adeguato e non crei, al contrario, difficoltà o disagio.

Per Vincenzo Sorelli, direttore centrale Ict di Sara Assicurazioni nonché membro dei comitati di direzione e di gruppo, l’immagine che l’It deve affermare nei confronti di progetti, colleghi e management è proprio questa: un misto di capacità operativa, sensibilità strategica, conoscenza della realtà specifica in cui si lavora e delle conseguenze pratiche che si possono determinare.

Così, però, spesso non è

«Talvolta, il peso della consulenza esterna assume un rilievo eccessivo – ha osservato Sorelli -, mentre, invece, bisogna essere in grado di determinarne il giusto equilibrio con le competenze interne. Il punto d’incontro richiede l’impegno alla reciprocità. Il team It deve trasmettere in maniera consapevole i propri bisogni nonché essere aperto ad apprendere quanto di nuovo i fornitori possono realizzare. Questi ultimi, dal canto loro, devono credere nei principi della partnership e aiutare i clienti a crescere, mettendo loro a disposizione gli strumenti più adeguati alle effettive esigenze, e a gestirsi in modo autonomo».

Un’impostazione in cui Sorelli crede e che si sta radicando all’interno di Sara Assicurazione, la cui area Ict è formata da 75 risorse, compresa una struttura di help desk (una ventina di persone) per l’assistenza alla rete esterna. «La nostra struttura tecnologica è di supporto anche alle altre realtà del gruppo, con le quali è iniziato un cammino per mettere a fattor comune i sistemi informativi nonché le strategie. I risultati, principalmente con Ala Assicurazioni che segue il nostro stesso business, stanno iniziando a emergere e il lavoro proseguirà nel prossimo anno».

A occupare Sara Assicurazioni sarà anche il rollout del sistema gestionale con la completa diffusione di Sara Power (sistema Web based per la gestione completa dei rami vita e danni, realizzato in partnership con Ibm) a ogni agenzia locale.

«Al mio arrivo in azienda – ha proseguito il manager -, il progetto era già in uno stato avanzato, ma l’area Ict faticava a impersonare il ruolo dell’interlocutore principale che, grazie all’esperienza pratica quotidiana, guida la tecnologia in ottica di business. Le scelte hanno riguardato i paradigmi della tecnologia Soa e, da un punto di vista architetturale, Db2, con un orientamento volto al futuro. Certo, gli investimenti sono stati di un certo rilievo, ma il risultato è positivo. È necessario, però, superare l’approccio teorico tenendo conto della realtà specifica in cui si cala un progetto, distribuendo al meglio lo sforzo per ottenere azioni efficaci, indipendentemente dal fornitore prescelto, a cui si deve essere in grado di chiedere, in maniera consapevole e con autorevolezza, ciò di cui si ha bisogno. Perché l’Ict department è un servizio e, per primo, deve essere cosciente e autonomo nelle proprie potenzialità, che non sono solo esecutive. La capacità di guidare i progetti, in special modo quelli di business, deve essere una priorità per gli uomini dell’It».

Logica e non tecnica, dunque, processi e non parametri teorici. Perché, per Sorelli, «è l’It che deve guidare i suoi bisogni, col diritto di scegliere soluzioni e sistemi parametrabili alla realtà. Ma per decidere si deve saper discernere, secondo una catena di trasmissione della conoscenza operativa, senza farsi ammaliare dall’aura che talvolta circonda i brand, non sempre all’altezza della propria fama. Un fornitore deve offrire non solo prodotti, ma spunti su cui poter riflettere, che permettano all’azienda di spendere al meglio il proprio budget che, nel nostro caso, ad esempio, non è in diminuzione in senso assoluto, ma richiede una maggiore attenzione al risparmio».

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