Toshiba, il 2009 è un’opportunità

Nel 2008 la società è tornata a crescere e quest’anno intende mantenere il trend, puntando principalmente sui prodotti business, con un’offerta bene differenziata da quella consumer. E limitando il fatturato dei netbook al 15% del globale

Il 2008 è stato
l’anno del coming back, del ritorno alla crescita
”. È questo il modo in cui
un soddisfatto Javier Pascual, country manager per l’Italia della divisione
computer system di Toshiba, riassume la perfomance della sua azienda nello
scorso anno solare. “Abbiamo incrementato
sia il fatturato sia la market share
– precisa – ma soprattutto abbiamo migliorato il nostro livello di credibilità
presso gli utenti
”.

A questo risultato Toshiba è giunta grazie ad alcuni di fattori
strategici. Al primo posto Pascual pone una nuova e chiara politica
commerciale, che ha ben differenziato i settori consumer e business, sia in
termini di prodotti sia di strategie. A questa si è aggiunta una nuova
organizzazione interna, che ha portato a riunire sotto la guida di un’unica
persona, Rossella Destino, le vendite e il marketing. Ma nuove sono anche la
strategia di canale, che ha visto il recente accordo con il distributore
Computer Gross, che si focalizzerà solo sul settore business, e il servizio di
assistenza post vendita. Toshiba ha infatti portato a Milano il suo call center
che prima era a Toronto e ha avviato un nuovo processo di sostituzione di quei
prodotti che risultano difettosi sin dall’acquisto, di cui si occupano
direttamente i rivenditori.

Il risultato, evidenzia Pascual, è stato il raggiungimento
del 6,7% di quota di mercato globale sul segmento dei notebook (ma stima di
arrivare al 7% per la prossima chiusura dell’anno fiscale) e dell’11,8% (+3,5%
sul 2007) sul solo versante business.

La soddisfazione per i risultati conseguiti nel 2008 non
riesce a far nascondere al country manager la sua incertezza per il 2009. “Sarà sicuramente un anno difficile
afferma – ma secondo me rappresenta una
buona opportunità per i vendor. Ma anche per il canale, perché qualche realtà
tra quelle che non portano valore sicuramente sarà obbligata a cessare
l’attività
”.

La ricetta per cogliere questa opportunità? “Vendere molto ma molto di più – dice
Rossella Destino -. I vendor dovranno però
puntare sul valore e non su prodotti come i netbook, i quali dovrebbero
contribuire al fatturato aziendale al massimo per il 15 per cento. Per evitare
di trovarci in una situazione finanziaria molto pericolosa, tutti noi vendor
dovremmo seguire questa strada
”.

Per rafforzare la propria affermazione, Rossella Destino
evidenzia che non è possibile pensare di ricavare il 30% o più del proprio
fatturato da prodotti a basso margine: “si
crea un business che non è sostenibile. Non va poi dimenticato che nel 2008 i
prodotti indirizzati all’impiego business hanno tentato di competere con quelli
retail. E il risultato è stato un aumento del retail del 14,8% e un calo del
business del 13%. Con una conseguente diminuzione del prezzo medio del singolo
notebook, che nel corso dell’anno è passato da 667 euro a 507 euro
”.
Ricordiamo che nel 2008 sono stati venduti in Italia 794mila netbook, che hanno
rappresentato il 17,2% del totale dei notebook, e quindi il loro contributo
alla riduzione del prezzo medio è stato sicuramente rilevante.

Ma oltre che sulla strategia, come da tradizione Toshiba
punta sui prodotti. E anche per il 2009 sono infatti attese diverse innovazioni
tecnologiche. Le più importanti arriveranno all’inizio dell’estate. La società
ha colto l’occasione dell’annuncio delle nuove strategie per rendere noto il
completamento delle gamme Portégé con il modello A600, un 12” che pesa 1,4 kg e integra
masterizzatore Dvd, e Tecra, con il modello R10, un 14” del peso di 2 kg che utilizza un
processore grafico dedicato.

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