Tony Blair contro il bug dell’Anno 2000

é sceso in campo nientemeno che Tony Balir, primo ministro britannico, nella lotta contro il tempo che separa gli utenti di prodotti informatici dalla scadenza del 31 dicembre 1999. Il capo del governo di Sua Maestà ha lanciato un piano d …

é sceso in campo nientemeno che Tony Balir, primo ministro britannico,
nella lotta contro il tempo che separa gli utenti di prodotti informatici
dalla scadenza del 31 dicembre 1999. Il capo del governo di Sua Maestà ha
lanciato un piano di reclutamento di un esercito di "bug buster", che
dovrebbero combattere il bug che rischia di bloccare tutti i più important
i
servizi nell’industria, nel commercio e nella Pubblica amministrazione.
Blair ha stanziato 40 milioni di sterline (ossia circa 120 miliardi di
lire, al cambio attuale) per costruire una rete di centri di eccellenza
nella formazione in information technology e altri 30 milioni di sterline
per per aiutare piccole e medie aziende a risolvere il problema dell’Anno
2000. La campagna porta il nome di Action 2000 ed è destinata a ricevere
ulteriori finanziamenti. Si sitma che il 25% delle aziende britanniche non
abbia ancora intrapreso alcuna azione per risolvere la questione del bug.
Complessivamente, l’operazione costerà 400 milioni di sterline (1.200
miliardi di lire) al governo centrale e circa 3 miliardi di sterline alle
realtà private, compresi però il servizio sanitario nazionale e i govern
i
locali. Lo stesso Blair ha avvisato che anche nel caso in cui la propria
azienda fosse tecnologicamente a posto nel 2000, potrebbe ugualmente subire
contraccolpi se non lo fossero i rispettivi interlocutori (clienti, partner
e simili).

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