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Token: l’autenticazione si farà con uno smart ring

Gestire l’identificazione personale sta diventando sempre più importante man mano che alcune operazioni diventano più digitali e smart, dal pagamento con carta di credito allo sblocco delle serrature sino al controllo delle presenze. I wearable sono da tempo identificati come lo strumento più comodo per gestire l’autenticazione, al momento però gli strumenti che sembrano fare meglio da token sono gli smartphone e al massimo gli smartwatch.

L’americana Tokenize ha sviluppato uno smart ring che promette di svolgere le stesse funzioni di autenticazione con più comodità.

L’anello si chiama, senza troppa originalità, Token e ha un elemento di particolare efficacia: è supportato dai circuiti delle carte di credito MasterCard-Visa, da Microsoft e dalla piattaforma software di HID.

Il supporto di HID è importante perché questa azienda fornisce una gran parte dei sistemi di identificazione fisica usati nelle aziende. La sua piattaforma software è poi compatibile con altri device hardware, quindi Token può essere probabilmente usato in molte situazioni in cui già si usano smart card o altri sistemi di identificazione. Funziona allo stesso modo, all’atto pratico.

Token contiene nella parte interna un piccolo lettore di impronte digitali. Serve per identificare la persona che indossa l’anello e per controllare che questo non venga tolto una volta indossato. Se l’anello viene sfilato dal dito, la procedura di identificazione con impronta digitale deve essere ripetuta.

Token è un oggetto strettamente personale, ovviamente, tanto che prevede la memorizzazione di una sola impronta di identificazione. Questo garantisce che sia associato a una sola persona, anche se rende l’identificazione un po’ più “a rischio”: se l’impronta memorizzata non dovesse essere per qualche motivo riconosciuta, non ci si può identificare con un’altra. Per sicurezza, l’impronta digitale viene memorizzata in una enclave sicura dell’anello e non esce mai da lì.

Lo smart ring gestisce l’identificazione in due modi. Nella maggior parte dei casi via NFC, che permette il dialogo con i lettori di carte di credito, di badge o ad esempio delle smart card dei servizi di trasporto pubblico. Token ha anche l’elettronica Bluetooth per dialogare con i computer che non hanno un sensore NFC, per eseguire l’identificazione al sistema operativo.

Per ora Token è venduto solo negli Stati Uniti – dove peraltro il primo lotto di produzione è già esaurito – ma dovrebbe essere disponibile a livello globale l’anno prossimo. Con pazienza, visto che la produzione inizierà nella primavera 2018 e i primi esemplari sono stati appunto già prenotati. Prezzi non proprio modici: 250-300 dollari a seconda delle finiture. Tokenize ha già sviluppato moduli e accessori per usare lo smart ring come “chiave” per aprire la serratura di casa o per avviare il motore di un’automobile.

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