Titolo alle stelle per Transmeta nonostante i problemi tecnici

Nonostante la rinuncia al supporto avanzata da grandi nomi come Ibm e Compaq, Transmeta ha esordito in Borsa con un grande successo. Il titolo, infatti, ha guadagnato il 115% nel primo giorno di contrattazione, evidentemente trascinato dalla fiducia ch …

Nonostante la rinuncia al supporto avanzata da grandi nomi come Ibm e
Compaq, Transmeta ha esordito in Borsa con un grande successo. Il
titolo, infatti, ha guadagnato il 115% nel primo giorno di
contrattazione, evidentemente trascinato dalla fiducia che i chip a
basso consumo Crusoeavranno un forte impatto sul mercato. Per ora,
solo alcuni costruttori giapponesi (Fujitsu, Nec, Sony, Hitachi)
hanno deciso di usare il chip nei propri notebook, mentre Gateway
dovrebbe introdurre un Internet appliance tra fine anno e l’inizio
del 2001.
Ibm e Compaq, invece, dopo aver avviato progetti di sviluppo per i
propri notebook con Crusoe, sono tornate sulle proprie decisioni,
apparentemente deluse dalle basse prestazioni riscontrate nei test.
La novità di Transmeta è la tecnologia Long Run, integrata nel chip,
che promette di far durare le batterie dei notebook fino a un giorno
intero, in determinate condizioni d’impiego. Ma il guadagno in
termini di consumi (meno di un watt di potenza) comporta una
penalizzazione in termini di performance. All’origine del problema
potrebbe esserci un software di emulazione, usato per elaborare le
istruzioni. La tecnica, nota anche come "software morphing" fa sì che
il processore legga le linee di comando a livello software, anziché,
come nei prodotti Intel, a livello hardware. Secondo Transmeta, il
vantaggio sta nel fatto che l’emulazione fa agire più rapidamente
Crusoe per i comandi ripetitivi, come succede con la memoria cache.
Ma la traduzione iniziale crea un passaggio in più per il processore
e questo incide fatalmente sulle prestazioni. La soluzione starebbe
nell’innalzamento del clock, ma questo eroderebbe i conclamati
vantaggi nei consumi.

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