Tiscali chiude in perdita il 2° trimestre 2001

L’Internet Service Provider sardo recentemente quotatosi anche al Nouveau Marché di Parigi ha registrato margini operativi inferiori alle stime. E al titolo in Borsa non sembra siano bastati ricavi proforma per 165 milioni di euro

Dopo aver registrato una netta crescita nel
fatturato e ridotto drasticamente le perdite nel corso del primo trimestre 2001,
Tiscali chiude in rosso il secondo quorter di quest’anno.

Nel corso degli
ultimi tre mesi l’operatore sardo – al secondo posto in Europa alle spalle di
T-Online International – ha registrato un Ebitda (l’indice economico con il
quale si segnala il margine operativo lordo) negativo per 63,3 milioni di euro,
circa 57 milioni di dollari. I costi operativi, scesi a 105,4 milioni di euro,
sono diminuiti del 15%.

Ma non ci sono solo cattive notizie per
l’Internet provider nostrano.
Le vendite nel trimestre sotto accusa sono
infatti aumentate del 10% portando a 165 milioni di euro i 149,5 registrati nei
tre mesi precedenti. Il margine lordo, attestatosi a 42,1 milioni di euro, ha
inoltre subito un netto miglioramento rispetto al trimestre
precedente.

Insomma, i conti migliorano, ma i mercati non sembrano
esserne convinti. Le azioni Fiscali sono infatti in perdita sia in Piazza
Affari, sia al Nouveau Marché di Parigi.

Al momento la ricetta proposta da Renato Soru, patron fondatore della società, sembra essere quella adottata
dagli altri operatori del mercato, vale a dire: riduzione delle spese
pubblicitarie e di marketing, ma anche futuri tagli al personale.

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