Tim Cook, il Ceo che piace a Steve Jobs

Il nuovo amministratore delegato è il responsabile delle attività produttive e della logistica di Apple, un uomo di cui Steve Jobs ha la massima fiducia e che, all’occorrenza, potrà “affiancare” come presidente.

Nella
sua lettera di dimissioni, Jobs ha suggerito che fosse scelto Tim Cook quale
successore. E il consiglio di amministrazione di Apple ha seguito tale
suggerimento. In realtà, Cook, il cui ruolo ufficiale era quello di Chief
Operation Officer (ovvero responsabile di tutte le attività operative dell’azienda),
stava già svolgendo anche le mansioni di Ceo, a causa dell’assenza forzata di
Jobs per motivi di salute. E lo stesso è successo nelle altre due occasioni in passato
cui Jobs si è dovuto assentare diversi mesi dall’azienda per curare il cancro
al pancreas di cui è affetto.

Tim
Cook non si trova quindi a rivestire improvvisamente un ruolo per cui non ha
alcuna esperienza, tutt’altro. Però, come fanno notare diversi analisti, è una
persona con un carattere e un modo di comportarsi (garbato, cortese e privo di
scatti di ira) totalmente differente da Steve Jobs. Inoltre, ha da sempre
l’obiettivo di migliorare le attività produttive e distributive per aumentare
efficienza e profittabilità dell’azienda.

In
pratica, il grande successo di Apple è frutto di un sapiente mix della
visionarietà di Jobs e della praticità di Cook, un equilibrio che ha portato
l’azienda di Cupertino ad avere un’altissima capitalizzazione.

Ma
questo equilibrio potrebbe incrinarsi. Forse non subito, perché Jobs ha sicuramente
tracciato la via a una serie di sviluppi che assicureranno ad Apple di
proseguire sull’onda dell’attuale successo almeno per un altro paio di anni. E
comunque Jobs è ancora un “dipendente Apple”, quindi, finché sarà in grado,
potrà continuare a fornire il proprio contributo.

Tuttavia,
Cook, che è a Cupertino dal 1998 e riveste il ruolo di Coo dal 2005, dovrà
occuparsi di attività che andranno oltre la gestione degli approvvigionamenti,
della produzione e della catena della logistica (in cui ha dimostrato di essere
maestro). Per tali attività, che gradualmente diventeranno la sua prima
occupazione, non è sufficiente essere pratici ma è necessario saper prevedere
il futuro della tecnologia e saper prevedere dove andrà un mercato ancor prima
che tale mercato sia nato.

C’è
comunque da sottolineare che, oltre che sulle capacità “operative” di Cook, la
visionarietà di Steve Jobs in Apple ha potuto fare affidamento anche su doti di
design e marketing che non temono confronti (e non solo nel mondo della
tecnologia) e che continueranno a essere disponibili anche a Cook. Il quale,
pur non avendo il carisma e la creatività di Jobs, può però essere l’uomo
adatto a gestire mantenere coeso un amalgama che funziona benissimo.

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