The invasion of the Code Snatchers

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Cloud Storage integrato, velocizzazione dell’Html e crowdtesting tra le tendenze raccontate con dovizia di particolari nel corso del quarto evento organizzato dalla community Code Invaders. Già pronti i prossimi due incontri per un’invasione open.

Il mobile e il cloud s’incontrano sempre più, anche e soprattutto grazie alla spinta di piattaforme emergenti. E se la competizione Apple Vs. Android non è tutto, alcune iniziative nate da professionisti della programmazione possono contribuire a completare il quadro molto meglio di eventi più forti nella promozione ma non sempre nei contenuti.
Un esempio è il Mobile Tea, evento che in pochi mesi è giunto alla quarta edizione, organizzata da Giorgio Natili con le community Code Invaders e MobiLovers. Le presentazioni, rivolte a sviluppatori, durano tra 30 e 50 minuti e sono alternate a rinfreschi.
L’edizione romana di pochi giorni fa si articolava su ben 7 presentazioni, un vero e proprio corso di aggiornamento. Particolarmente interessante il trittico di relazioni su Blackberry 10, Angular.js e Crowdsourced testing. Luca Filigheddu di BlackBerry ha aggiornato il quadro sulla piattaforma, con notizie appena annunciate all’evento Live tenutosi in Florida a metà maggio. Interessanti i servizi d’integrazione nelle app come Scoreloop (parte social dei giochi) e Bbm (BlackBerry Messenger), che comunque richiedono uno straterello software aggiuntivo rispetto alle soluzioni classiche. E’ da valutare la sincronizzazione con Evernote. Grande interesse, invece, ha generato la presenza nativa di svariati cloud storage (Gdrive, Box, DropBox, SkyDrive e SugarSync): è una tendenza generale che vedremo anche in altri sistemi operativi.
Parlando invece di piattaforme alternative, si cominciano a vedere i primi Keon, dispositivi di prezzo medio nati per spingere FireFox Os. Li ha mostrati Carlo Frinolli (Nois3lab[http://www.noiselab.eu]), piazzando i Keon insieme ai device Tizen e Jolla nella nicchia lasciata abbastanza libera dalla lotta iOS Vs. Android.


Potere al client

Sorprendente è stata la descrizione di Angular.js, un framework javascript in ambito Html che permette di spostare parte dell’elaborazione dal server al client. La presentazione di Marco Vito Moscaritolo (Agavee) è stata particolarmente seguita dal pubblico, oltre 50 persone, con numerosissime domande. Questa seconda tendenza, nata per sfruttare la potenza dei client d’oggi ed ottimizzare tempi e costi del cloud, è rappresentata anche da altri framework (Knockout, Sencha, Backbone ed altri): nati sul desktop, si stanno spostando sul mobile. E se vi chiedete se mai questo approccio vivrà in applicazioni diffuse, chiedetevi com’è realizzata Gmail.


Alternative per il testing

Esiste un crowdsourcing del testing di applicazioni? Ovviamente sì, ed è ricchissimo di componenti, peculiarità e spunti, tutti da gestire con attenzione perché come sempre a grandi risparmi corrispondono grandi sfide. Straordinariamente dettagliata è stata la trattazione di Giorgio Natili (Gn Studio), organizzatore dei Mobile Tea.
Uno dei punti cruciali della fase di sviluppo di un’app è la verifica delle performance e l’ottimizzazione delle stesse in modo da garantirne il corretto funzionamento anche su dispositivi datati. La rete offre oggi diverse possibilità per strutturare un completo workflow aperto, anche grazie al crowdsourcing. Uno dei flussi di testing on-line attualmente più completi comprende Phabricator (con Arcanist), Jenkins, Github e Mechanical Turk. La soluzione non copre ancora l’intero ciclo di vita del testing, ma la comunità continua a rilasciare materiale utile per cui entro pochi mesi l’automazione sarà molto più elevata.

Arrivederci a Milano per il Mobile Tea #5, con ritorno a Roma per l’happening di Halloween, rigorosamente in costume!

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