Tfr in busta paga, accordo tra Abi e Ministeri Lavoro ed Economia

L’iter di attuazione delle disposizioni della legge di stabilità in materia di erogazione in busta paga del trattamento di fine rapporto si è completato. L’accordo quadro tra il Ministero dell’Economia e delle Finanze, il Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, l’Associazione Bancaria Italiana prevede il finanziamento con garanzia del Tfr in busta paga.

Grazie a tale accordo quadro, le imprese con meno di 50 dipendenti che non sono tenute al versamento del Tfr al Fondo di tesoreria Inps e che dovessero registrare problemi nei flussi finanziari necessari a far fronte al maggiore esborso mensile a seguito delle richieste di erogazione mensile dell’importo altrimenti destinato al trattamento di fine rapporto, potranno accedere a finanziamenti a tasso agevolato.

Le banche aderenti all’accordo quadro potranno erogare finanziamenti a tasso agevolato in virtù della garanzia pubblica. Sulla base di quanto previsto dalla legge di stabilità 2015, gli interessi sul finanziamento, non potranno superare il tasso di rivalutazione del Tfr. (1,5% più lo 0,75% del tasso d’inflazione). Entro il 30 ottobre 2018 dovrà esserci la restituzione del prestito da parte dell’impresa, in un unica rata. Nel caso in cui il datore di lavoro non pagherà nei termini previsti, interverrà il nuovo Fondo di Garanzia che opererà in seno all’Inps e l’azienda si ritroverà il debito nei confronti dell’Istituto.

Le aziende interessate ad accedere al prestito dovranno ottenere una doppia certificazione Inps, una per verificare se l’azienda può accedere o meno al finanziamento; l’altra per attestare il Tfr mensile oggetto del prestito. E necessaria inoltre la visura camerale per verificare che l’impresa non versi in una situazione di difficoltà tale da impedire l’accesso al finanziamento.

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