Terremoto ai vertici di casa Apple

Il Ceo Gilbert Amelio e il direttore tecnico sono stati estromessi dalla societ` con decorso immediato. La decisione non ha sorpreso gli osservatori, anche se non sembrava questo il momento piu opportuno per l’annuncio.

Ennesima rivoluzione ai vertici di casa Apple. L’amministratore delegato
Gilbert Amelio e il direttore tecnico Ellen Hancock hanno presentato le
dimissioni, a poche settimane dall’atteso lancio del nuovo sistema
operativo MacOs 8. Non si tratta di una decisione troppo sorprendente, ma
stupiscono i tempi nella quale è maturata. Nel tourbillon seguito
all’annuncio degli oltre 700 milioni di dollari di perdita del trimestre di
inizio anno, Amelio era stato messo in discussione, ma era riuscito a
"salvarsi" promettendo il ritorno alla profittabilità entro la chiusura
d’esercizio. Anche la Hancock aveva subito i contraccolpi della
ristrutturazione decisa in marzo, ma era scesa di recente in prima linea
per presentare le prime specifiche di Rhapsody, l’ambiente di prossima
generazione, atteso per metà ’98. Le sensazione è che si sia consumato u
n
braccio di ferro interno, seguito al rientro in azienda di Steve Jobs,
insieme a tutta la sua NeXt. Ora il fondatore di Apple sembra avere campo
libero ed è da lui che azionisti e clienti si attendono decisioni per un
rilancio ormai vitale. Le prime dochiarazioni ufficiali confermano che Jobs
rimarrà consulente speciale di Apple e lavorerà con il management per
rivedere le future strategie
, come ha sottolineato il direttore
finanziario Fred Anderson. Tuttavia, già nella ristrutturazione
organizzativa messa in atto in primavera, alcuni posti di primo piano erano
finiti a fedelissimi di Jobs e fra questi c’era anche quello fino ad allora
detenuto da Ellen Hancock. " probabile, dunque, che l’influenza di Steve
Jobs sul management futuro possa crescere.
Certamente, il gruppo dirigente di Apple non era contento dell’operato di
Gilbert Amelio, nonostante, come indicato ieri da "Linea EDP On Line", il
terzo trimestre sia destinato a chiudersi con una perdita di gran lunga
inferiore a quella di inizio anno (si parla di circa 70 miolioni di
dollari) e ci siano segnali di un possibili ritorno alla profittabilità
entro fine anno. In realtà, questi progressi sembrano più dovuti alle
misure finanziarie prese che non a una ritrovata crescita di mercato.
Computer Intelligence ha stimato che nel secondo trimestre l’azienda abbia
venduto il 25% di unità in meno rispetto a un anno fa. Azionisti e partner
hanno più volte fatto notare come Amelio fosse più un "tagliatore di cos
ti"
che non uno stratega di marketing. Oggi più che mai, l’azienda ha bisogno
di ritrovare credibilità sul mercato, facendo leva sulla clientela fedele
e
cercando di lavorare laddove finanche i suoi clonatori hanno ottenuto
qualche successo.

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