Tempo di finanziaria. Che sia la volta buona?

Nella Confindustria di Montezemolo c’ anche Pistorio. E se l’Ict imparasse davvero a fare lobby?

23 settembre 2004 La prossima legge Finanziaria rappresenta un banco di prova
importante per il governo e, nel nostro piccolo, anche per il mondo dell’Ict e
per il presidente di Assinform Pierfilippo Roggero.
Nell’ultimo incontro, in
occasione della presentazione dei dati semestrali del settore, Roggero ha detto
di avere discusso con il ministero dell’Economia proprio riguardo alla
Finanziaria e che qualche speranza forse si può anche nutrirla.
Vedremo, sta
di fatto che i prossimi provvedimenti ci diranno se l’Ict rimane un nano con
scarsissima capacità di lobby oppure si è riusciti a fare qualche passo avanti.

Con l’entusiasmo del nuovo arrivato, il presidente Roggero ha cercato in
questi mesi di dare segnali di cambiamento che rischiano però di arrestarsi di
fronte all’ennesima serie di provvedimenti che trascurano il ruolo dell’Ict per
il Paese.
Eppure questa volta qualcosa è cambiato.
Non tanto per
l’accresciuto peso politico dell’Ict sul quale continuiamo a mantenere le nostre
perplessità, oppure per l’improvvisa capacità dei politici di comprendere
l’equazione Ict = sviluppo.
No, adesso c’è anche la Confindustria di
Montezemolo, con Pistorio che si occupa di innovazione, che qualche pressione in
più può farla.
La differenza sta tutta qui.
Prima D’Amato riusciva nelle
sue relazioni a parlare più di giustizia che di innovazione, mentre oggi
Montezemolo (che ha vissuto sulla sua pelle in Ferrari l’importanza
dell’innovazione) appare molto più convinto, tanto che ha affidato a Pistorio
l’incarico di seguire quest’area.
Se si arriverà a risultato positivo tutti
potranno cantare vittoria (aldilà dei reali meriti), in caso contrario l’Ict
nostrana si leccherà le ferite ripensando alla sua scarsa capacità di fare
lobby.

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