Tempi duri per l’industria del computer

Molti studi concordano nell’aniticipare un futuro di recessione per l’intero settore It. A pesare sulla crisi anche i recenti fatti di sangue.

Le aziende dell’hardware e del software in tutti gli Stati Uniti si troveranno ad affrontare una prolungata fase di rallentamento delle loro attività, sia in termini di fatturato sia di profitto, a causa del prevedibile contrarsi della spesa da parte di aziende e consumatori in seguito ai tremendi attentati sul suolo americano. È questo il pessimistico parere espresso da molti analisti, raccolto da istituti come Thomson Financial/First Call. “L’incertezza è diffusissima. E si tende a pensare che nessuno sia disposto a spendere altro denaro – afferma David Zale, responsabile delle ricerche in Sands Brothers -. Ci aspettano tempi molto duri”. Le stime calcolate da Thomson Financial prevedono per il terzo trimestre un crollo degli utili di quasi il 70% per le aziende informatiche. La cifra complessiva riflette le correzioni al ribasso annunciate fino allo scorso venerdì. La sensazione è, però, che la contrazione potrebbe essere ancora peggiore dopo gli annunci attesi nelle prossime settimane. Nel primo trimestre i profitti delle stesse aziende erano diminuiti di quasi il 36% e del 64% nel secondo trimestre. Molti investitori puntavano sul rilascio di Windows Xp e nella stagione natalizia per una boccata d’ossigeno dopo il brusco calo di vendite che ha caratterizzato l’intero anno. Ora, invece, alcuni analisti riducono le stime anche nei confronti di Microsoft e di altri sviluppatori e costruttori: dopo gli attacchi di martedì 11, i venti di recessione soffiano sempre più impetuosi e le speranze per un positivo rimbalzo si affievoliscono. Dan Niles, analista di Lehman Brothers specializzato in aziende come Dell e Compaq osserva anche che molte aziende quotate in Borsa saranno costrette a ribassare le loro stime di un 2-4%, per colpa delle giornate lavorative perdute e dei ritardi nella consegna delle merci e delle materie prime.

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