Telecom Italia: «Tre milioni di accessi in fibra entro il 2011»

Stefano Pileri, direttore Technology & Operations, traccia la roadmap del piano che attiverà le Next generation access network

Nel nostro paese, il progetto dell’operatore storico per la realizzazione delle reti di accesso Ngan sembra procedere a ritmo serrato. «Siamo partiti l’anno scorso – spiega Stefano Pileri, direttore Technology & Operations di Telecom Italia – con l’avvio del piano di cablaggio ottico a Milano, realizzando a fine 2008, 137 mila unità immobiliari “passate” in fibra ottica». Da precisare che un’unità immobiliare, quindi un appartamento, si definisce tecnicamente “passata” quando la fibra è stata terminata in un punto all’interno dell’edificio (ad esempio le cantine), ma manca ancora il cablaggio verticale che consente di connettere l’appartamento.

«Quest’anno, continueremo a lavorare sulla città di Milano e apriremo alcune aree di centrale su Roma, arrivando a circa 250.000 unità immobiliari passate. Nel 2010 andremo più velocemente, con circa 950.000 unità immobiliari, mentre nel 2011 il nostro piano prevede 1,650 milioni unità immobiliari passate. Per un totale, a fine piano, di circa tre milioni di accessi in fibra ottica».

Nel 2010 i lavori saranno attivi oltre che su Milano e Roma, anche su Torino e Napoli, mentre nel 2011 procederanno in altre sedici città, fra cui Bologna, Firenze e Genova. In realtà, il piano di Telecom va oltre, con l’obiettivo, entro il 2016, di “passare” il 64% delle linee sul territorio nazionale, andando a coprire circa mille comuni.

«È chiaro – precisa Pileri – che questo è un piano di lungo termine e come tale lo verificheremo ogni anno, alla luce delle reali prospettive di business. Questa tecnologia si fa dove esiste una convenienza economica, altrimenti non saremo certo noi a realizzarla». Le città indicate sono, infatti, quelle dove Telecom ritiene che vi sia inizialmente un mercato ragionevolmente interessante, in termini di tipologie di clienti e quindi di servizi fornibili. In effetti, mentre il cablaggio “orizzontale” rappresenta l’infrastruttura di base di tutta la predisposizione ottica della città, e arriva fino al building, i cablaggi verticali dipendono dalla penetrazione commerciale del servizio e si completano per i soli clienti che chiedono i servizi a banda ultra larga. Quando il cablaggio verticale è presente e la fibra entra dentro l’appartamento con una piccola terminazione ottica, allora si può parlare di unità immobiliare “connessa”.

Disponibilità del servizio

Anche quando si domanda quale sarà la tecnologia utilizzata nei cablaggi, la strategia appare chiara. Sempre nelle città indicate, aggiunge Pileri, esiste una buona infrastrutturazione e disponibilità di canalizzazioni. In tutti questi casi, la tecnologia prevalente sarà quella Ftth (Fiber to the home). «Questa è la nostra intenzione – afferma -. Potremmo però trovare edifici particolarmente ostici per il cablaggio verticale, per i quali sarà necessario utilizzare un apparato elettronico “al building”». In quel caso si dovrà quindi parlare di tecnologia Fttb (Fiber to the building).

In termini di disponibilità dell’offerta Ngan, al momento Telecom non ha ancora attivato il servizio, ma le prime sperimentazioni, secondo il piano, potrebbero avvenire già dopo l’estate.

«Poi, in base all’interesse dei nostri clienti, potremmo avviare la commercializzazione già alla fine dell’anno o nei primi mesi del 2010». Una decisione questa molto legata alle reazioni del mercato in rapporto alla domanda di servizi Ngan da parte della clientela business, «considerato il segmento di mercato a cui fornire in via prioritaria questo tipo di servizi che, solo più in là nel tempo – precisa Pileri – potranno essere estesi anche ai clienti di fascia consumer». Saranno, infatti, le aziende le prime, col tempo, ad avere l’esigenza di maggior capacità di comunicazione, e a trovare nella connettività a banda larga in fibra uno strumento ideale. «Quindi i primi accessi, i primi servizi di connettività a 100 megabit per secondo, saranno per le aziende, le piccole e medie imprese italiane». Pileri, infatti, ricorda che, già da anni, Telecom fornisce a molte grandi aziende italiane (circa 4.000 clienti fra Pubblica amministrazione, banche e altri settori d’industria) che hanno l’esigenza di trasmettere elevate quantità di dati, servizi a banda larga su fibra, senza utilizzare l’architettura Ftth, ma quella “punto-punto” basata su tecnologia Gigabit Ethernet. Qui si arriva a fornire una capacità di banda che talvolta arriva anche a 650 o 1.000 megabit per secondo.

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