Telecom Italia definisce l’offerta per il business

Sul filo dell’accesso a banda larga per tutto il territorio si muovono i piani della societa di Roberto Colaninno per attrarre l’attenzione delle imprese desiderose di connessioni sempre piu veloci. E Telecom diventa cosi un Asp su vasta scala.

Telecom Italia veste i panni dell’Application Service Provider e si
impegna per rendere disponibile l’accesso a larga banda su tutto il
territorio.
La nuova divisione Wireline Services della società guidata da Roberto
Colaninno, che raccoglie le attività di business legate alla rete
fissa, ha infatti messo a punto una nuova proposta (E-Company) che
sposta l’enfasi dell’offerta dai tradizionali servizi di connettività
verso l’area applicativa. Si tratta di una svolta strategica
rilevante che ha comportato il riorientamento di consistenti risorse
finanziarie, già stanziate nel piano industriale, dall’area dei
tradizionali servizi voce su rame verso la larga banda.
"La domanda di questi servizi crescerà in modo vorticoso – ha
commentato Colaninno -. Occorrono grandi capitali, grandi
organizzazioni e tante persone qualificate: solo attraverso un
continuo investimento in uomini e tecnologie si può garantire la
soddisfazione dei clienti"
.
Nel triennio 2000-2003 Telecom Italia investirà in questo settore
3mila miliardi, destinati alla rete di accesso e allo sviluppo di due
server farm. "Realizzeremo sul territorio 970mila accessi di rete
da 2 Mbps in su
– ha precisato Rocco Sabelli, responsabile della
divisione Wireline Services – per l’80% con le tecnologie Hdsl e
Adsl e il restante in fibra ottica"
.
La nuova offerta di servizi applicativi, rivolta anche agli Isp e
realizzata in partnership con alcune software house (di cui, però,
Sabelli non ha voluto ancora fare i nomi), poggia su due data center:
il primo è rappresentato da Saritel, azienda del Gruppo con sede a
Pomezia, mentre il secondo è stato inaugurato a Rozzano pochi giorni
fa. A questi due poli ne faranno seguito altri, sparsi sul territorio.
La tecnica per l’erogazione dei servizi prevede che i data center
vengano remotizzati (ovvero virtualmente trasferiti) fino alla
centrale urbana della sede del cliente, grazie alla capillarità della
rete Telecom. Esempi di servizi sono l’automazione della forza
vendita, la teleformazione e la gestione del magazzino.
L’offerta E-Company copre, dunque, tutta la filiera dei servizi di
telecomunicazione e si caratterizza per i bassi costi di accesso, dal
momento che tutte le componenti, dalla pura connessione ai portali
evoluti, ha una tariffazione "per use", basata sui byte consumati o
sul numero di utenti che utilizzano un certo applicativo. Il target è
rappresentato 160mila aziende, grandi e, soprattutto, medio-piccole.
"E’ un’offerta modulare e flessibile – ha detto Sabelli -, realizzata
nel rispetto di un mercato aperto e competitivo. Manteniamo una
completa apertura alle decisioni delle aziende, ai nostri concorrenti
e alle software house". Secondo il responsabile, infatti, i clienti
saranno liberi di scegliere quali pezzi dell’offerta acquistare da
Telecom e quali, invece, da altri operatori di Tlc o dalla software
house di fiducia. Una combinazione, che francamente, lascia qualche
perplessità sulle prospettive di collaborazione fra i diversi
fornitori in competizione.
Di sicuro interesse appare lo schema di tariffazione a consumo, che
lascia libera un’azienda di scalare verso l’alto la banda trasmissiva
all’aumento delle esigenze. Questo concetto era già stato introdotto
da Telecom lo scorso ottobre con l’offerta Ring!, che, ha riferito
Sabelli, ha incontrato il favore di 11mila imprese.

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