Tac e risonanza viaggiano in rete

Sanità / L’ospedale di Circolo di Varese realizza una Lan a 1 Gbps dedicata al trasporto delle immagini radiografiche fra i vari reparti

La refertazione delle immagini diagnostiche, come Tac e risonanza magnetica, ormai viene effettuata dai medici direttamente a video e non più sulla lastra. Per questo, riveste grande importanza la rete che trasporta tali immagini, in formato digitale Dicom e con un peso che può anche arrivare al Gigabit, fra i vari reparti degli ospedali. Lo testimonia l’esperienza dell’ospedale di Circolo e Fondazione Macchi di Varese, che ha recentemente ampliato la propria struttura costruendo un nuovo edificio a un chilometro di distanza dal precedente. Fra le infrastrutture realizzate ex novo c’è anche una Lan dedicata esclusivamente a trasportare le immagini radiografiche fra i dipartimenti di radiologia, medicina nucleare, la clinica sanitaria e il pronto soccorso, oltre che da e verso il sistema di archiviazione e le stampanti.


La Lan, con architettura a stella, è collegata a quella preesistente ed è stata progettata dal system integrator Rgb facendo massima attenzione a garantire ai pazienti dell’ospedale un servizio sempre disponibile.


«Il progetto – afferma Fabio Tanzi, dirigente fisico del dipartimento di Fisica Sanitaria dell’ospedale – rappresenta un punto nodale dell’organizzazione del lavoro di produzione, trasmissione, archiviazione delle immagini medicali. La rete è basata su apparati ridondanti, in modo da evitare interruzioni di servizio, un aspetto di primaria importanza in ambiente ospedaliero». In ogni armadio di piano e nel centro stella è stato previsto, infatti, uno switch di back up programmato per entrare in funzione all’abbisogna. I due centri stella, quello del nuovo edificio e quello preesistente, sono fra loro interconnessi direttamente in fibra ottica a 2 Gigabit. Inoltre, all’ospedale di Circolo sono collegati alcuni ospedali remoti della provincia, tramite linee Hdsl e Isdn. Tutte le nuove porte sono a 1 Gigabit: il collegamento a 2 Gigabit, utilizzato anche nel data center per aumentare la banda disponibile ai server, è ottenuto attraverso l’aggregazione di due link a 1 Gigabit. Ciò garantisce, oltre alla velocità, la disponibilità del collegamento anche se una delle due linee a 1 Gigabit dovesse avere problemi di funzionamento.


La nuova rete è basata su switch Gigabit di D-Link, per un totale di circa 400 porte in fibra e in rame. In particolare vengono utilizzati il modello Dgs-3024, una soluzione Layer 2, per la distribuzione della connettività nei sei piani dell’edificio e il modello Dgs-3312SR, che opera a Layer 3, per i due centri stella. In fibra sono state realizzate anche tutte le dorsali, che convergono nel data center.


«La nuova Lan e quella precedente sono collegate: l’esigenza era quindi quella di ruotare i pacchetti fra due reti logiche diverse – spiega Stefano Gabrielli, titolare di Rgb, il system integrator che ha curato il progetto.- Le VLan (Virtual Lan – ndr) hanno consentito il routing fra la rete dell’ospedale vecchio e quella nuova: dal nuovo edificio si può, per esempio, stampare un’immagine sulla stampante radiografica posizionata nell’altro palazzo».


«Un software con interfaccia grafica – aggiunge Tanzi – permette il monitoraggio in tempo reale degli switch per una tempestiva diagnostica dei guasti sia dell’hardware di rete sia degli appari a esso collegati, e rende estremamente rapidi i tempi di intervento». La realizzazione della rete ha richiesto due mesi di lavoro e si è conclusa lo scorso gennaio.


«Complessivamente – conclude Tanzi – il progetto di rete e l’installazione, compresa l’implementazione delle VLan, ci hanno messo nelle migliori condizioni operative, consentendo di mantenere attiva la rete preesistente e permettendo un’agevole migrazione delle apparecchiature alla nuova infrastruttura».

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