System integrator sul podio?

Ne abbiamo interpellati alcuni. Torinesi doc anche se con respiro nazionale che hanno comunque a cuore il futuro locale. Loro spiegano come è stato sfruttato l’evento

Marzo 2006, In tutte le comunicazioni ufficiali di Atos Origin si
legge: «Atos Origin ha un contratto esclusivo di fornitura per consulenza,
system integration, gestione operazioni, sicurezza e sviluppo applicativi con
il Comitato olimpico internazionale fino a Londra 2012»
. Ciò
significa che il system integrator ha carta bianca su praticamente tutto ciò
che riguarda la fornitura It per ogni Olimpiade, compresa quella invernale di
Torino che si è appena conclusa. Atos Origin, inoltre, è libero
di decidere a quale fornitore appoggiarsi e, forse, quale partner locale utilizzare
per ogni specifica implementazione.
A queste condizioni, i fornitori possono apparire o meno a discrezione di Atos
Origin stessa, non potendo così "vantarsi" di un’implementazione
particolarmente prestigiosa in termini di immagine. Dall’altra parte della
catena del valore, i Var, gli integratori locali e i rivenditori che ruolo hanno?
Lo abbiamo chiesto ad alcuni partner di canale con sede in Piemonte.


Giampiero Bianchi, strategic marketing director di Tecnonet,
integratore specializzato in networking, racconta: «Non siamo stati
coinvolti anche perché le attività inerenti alle nostre (networking
– ndr) sono svolte direttamente dai carrier sponsor. Non escludo che parte di
apparati forniti recentemente da noi ai carrier siano stati utilizzati per questo
evento, ma dal nostro punto di vista si è trattato di una pura fornitura
di hardware al di fuori di qualsiasi gara o di progetto specifico. Inoltre

– conclude Bianchi -, con Atos Origin non abbiamo avuto nessun rapporto
diretto»
. Pier Franco Franciscono, amministratore
delegato di Lira, TeamSystem Blue Point di Torino, afferma di non avere riscontrato
un incremento di lavoro direttamente o indirettamente legato alle Olimpiadi,
«né abbiamo avuto contatti con Atos Origin. Così come
l’esclusività di Atos stessa a oggi non ha in qualche modo limitato le
nostre attività. Ma
– prosegue Franciscono – avrei voluto inserire
il logo ufficiale di Torino 2006 sul nostro sito per renderlo visibile a livello
nazionale. Peccato: mi è stato vietato»
. Ma una vera opportunità
Franciscono l’ha avuta a livello personale: è stato volontario sulle
piste di Bardonecchia. Senza business in tasca, ma come dealer appassionato
di sport invernali.
Soddisfatto, invece, è Carlo Demo, amministratore e
responsabile marketing di Alphapoint per il quale – ci scrive di suo pugno –
«l’evento Olimpico invernale ha rappresentato un’interessante esperienza
in un contesto molto competitivo e straordinariamente dinamico. In occasione
di Torino 2006
– spiega il Preferred partner di Hp – le scelte tecnologiche
relativamente alle soluzioni informatiche "centrali" sono state condizionate
dal brand che aveva già fornito le infrastrutture in occasione delle
precedenti Olimpiadi di Atene (Sun Microsystems). L’ambiente dei sistemi personali
e server basati su tecnologia Windows sono invece stati assegnati alla società
cinese Lenovo in quanto sponsor ufficiale dei giochi Olimpici sino alle prossima
edizione di Pechino 2008. «Nonostante questa situazione
– continua
il manager -, Alphapoint è stato spesso protagonista nelle forniture
dove era richiesta una particolare attenzione ai livelli di servizio unitamente
a flessibilità e velocità di consegna. Particolarmente significative
sono state le realizzazioni di progetti basati su soluzioni di mobilità
e office integration relativamente alle varie sedi di accoglienza o logistiche
distribuite in Valsusa e nel Torinese. Alphapoint ha inoltre fornito al Toroc
(il Comitato olimpico per i giochi invernali) e a Torino 2006 soluzioni personalizzate
su necessità specifiche, inclusa anche la realizzazione di progetti per
la società Sestriere coinvolta in prima persona nei giochi Olimpici di
Torino 2006»
.

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